Lunedì 14 ottobre è stata inaugurata presso la Cittadella degli archivi di Milano l’opera d’arte site specific Respiro dell’artista Gianluca Patti (Monza,1977), accompagnata dal testo curatoriale di Giorgia Ligasacchi ed Ester Candido rispettivamente art consultant e junior art consultant di Pavesio e Associati with Negro Clementi.
L’opera – commissionata dal Comune di Milano – si inserisce all’interno dell’iniziativa Muri d’Artista, che punta a riqualificare l’area attraverso iniziative di arte pubblica e che nasce dalla riflessione di un articolo pubblicato nel 1929 sul quotidiano “Il Popolo d’Italia” dal titolo “In tema di Parchi”, che già allora sensibilizzava sull’urgenza che Milano, in linea con le altre grandi città d’Europa e d’America, ripensasse gli spazi urbani dotandosi di “un sufficientemente vasto patrimonio di verde” accessibile a tutti i cittadini.
A sostegno di questo progetto, Gianluca Patti realizza dunque un nuovo murale utilizzando vernici ecosostenibili brevettate da Reair, capaci di purificare l’aria grazie a una nanotecnologia avanzata, con l’obbiettivo non solo di arricchire lo spazio urbano della città di Milano, ma di realizzare un simbolo di consapevolezza ambientale. Scopo dell’intervento artistico è dunque quello di sensibilizzare sul tema della sostenibilità e della qualità della vita urbana, invitando i cittadini a riflettere su come rendere la città più vivibile e consapevole rispetto alla sostenibilità ambientale. Come sostiene infatti l’assessora ai Servizi civici, Quartieri e Partecipazione, Gaia Romani, l’opera ha sia la funzione di arricchire culturalmente questi luoghi, sia di porre l’attenzione alla sensibilità ambientale.
Il titolo dell’opera, Respiro, è un richiamo esplicito alla responsabilità sociale, si tratta infatti di una call to action indirizzato ai cittadini e alle istituzioni. L’artista decide dunque di lasciare una propria impronta tramite questo murale, in un luogo storicamente importante per il capoluogo lombardo e, attraverso l’uso del colore, l’artista sottolinea l’importanza di tornare a vivere all’aperto e respirare aria pulita. Si tratta di un’opera profondamente personale che riprende i ricordi d’infanzia di Gianluca Patti, come i colori vivaci delle stagioni e i momenti trascorsi all’aperto, rivolgendosi però allo stesso tempo alle nuove/future generazioni, per sognare un futuro diverso. Il muro diventa quindi un elemento che può essere ‘oltrepassato’ per raggiungere una maggiore consapevolezza.
In questo senso, l’opera di Gianluca Patti non solo decora, ma anche educa e ispira, facendosi punto di riferimento e modello, dimostrando che l’arte può essere una forza positiva e trasformativa nella nostra società.