La Casa delle Donne di Milano mette in scena il programma di proiezioni UNA CAMERA (tutta per sé), curato da Giorgia Aprosio e il coordinamento di Giula Kimberly Colombo, membro del direttivo Casa delle Donne. Attraverso una serie di tre incontri, il progetto esplora il rapporto tra donne e video, un mezzo che, dagli anni ’60, ha rappresentato uno strumento sovversivo di rappresentazione di sé e della propria relazione con il mondo.
La rassegna si concentra su artiste che hanno usato la videocamera per indagare temi legati al corpo, all’identità e alla politica, affrontando questioni di potere, conflitto e la costruzione di nuovi immaginari femministi. La videocamera diventa così una “stanza,” uno spazio di creazione e affermazione del punto di vista femminile, capace di sfidare le narrazioni dominanti e offrire nuove possibilità di rappresentazione, come indica il titolo della rassegna, liberamente tratto dall’omonimo saggio di Virginia Woolf.
Dopo il primo incontro dedicato a Cecilia Mangini a ottobre con l’intervento di Paola Ugolini, ci troveremo l’11 novembre per discutere le opere di tre artiste contemporanee: Goldschmied & Chiari (Italia), Elisa Giardina Papa (USA) e Alevtina Kakhidze (Ucraina) con Iolanda Ratti. Il terzo e ultimo screening previsto dalla rassegna è invece in programma per il 9 dicembre con l’opera di Randa Maroufi (Marocco), Silvia Giambrone (Italia) e Beatrice Favaretto (Italia) e l’intervento di Giulia Zompa.
Le opere selezionate, realizzate da artiste di generazioni e provenienze diverse, dialogano con contesti storici e sociali differenti, ma convergono sull’idea del video come spazio di libertà, rappresentazione e contestazione.
Una Camera (tutta per sè)
Programma di proiezioni, a cura di Giorgia Aprosio
Coordinamento di progetto e presentazione interventi di Giulia Kimberly Colombo, Casa delle Donne Milano
Ottobre – Dicembre 2024
Casa delle Donne di Milano, Via Marsala 8, Milano