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Sotheby’s Milano: gli equilibri di Morandi dominano il catalogo, ma anche Fontana, Schifano e Boetti non sono da meno

Mario Schifano, Esso, 1965 est 150,000-200,000
Georgio Morandi, Natura Morta, est 1,300,000-1,800,000
Georgio Morandi, Natura Morta, est 1,300,000-1,800,000

IL CATALOGO COMPLETO

L’Italia come hub fondamentale della galassia Sotheby’s. La maison di Patrick Drahi punta forte sul Bel Paese e presenta la sua ultima vendita di punta dell’anno in Italia: l’asta serale di arte moderna e contemporanea di Milano il 27 novembre (esposizione dal dal 22 al 26 novembre). A guidare la vendita una Natura morta di Giorgio Morandi, su cui pende una stima di assoluto rilievo. Sugli scudi Boetti, Schifano, Dorazio e Piero Manzoni.

Non è una notizia che anche le major internazionali, quando sono in Italia, puntano sui grandi artisti nazionali. Quel che sorprende, semmai, è quanto in alto, di volta in volta, riescano a portare l’asticella. Sotheby’s, per l’ultima vendita dell’anno a Milano, punta forte su un autore che conosciamo bene, Giorgio Morandi, e che anche il mercato apprezza e non poco.

Era proprio la stessa maison che nel novembre 2022 aveva proposto una Natura morta del pittore, battendola per 3,4 milioni di euro. Tutt’oggi si tratta dell’opera d’arte moderna e contemporanea più preziosa mai venduta in Italia. La sua stima di partenza era di 700.000-1 milione di euro. Un valore elevato, ma distante da quello con cui ora Sotheby’s propone un’altra opera della serie, valutata addirittura 1.3-1.8 milioni di euro. Cifra che proietta idealmente l’aggiudicazione su livelli assai importanti.

Come raramente si sono viste in asta, tutte insieme, quattro opere di Mario Schifano di valore pressoché museale. A partire dalla giocosa tela monocromatica che vede nel suo centro la scritta “Alto” (stima 400-600 mila euro). La stessa dinamica di appropriazione e decostruzione di un logo societario, espressione di una società che negli anni ’60-’70 diveniva sempre più dei consumi, ritorna in Esso del 1965 (stima 150-200 mila euro). Il tema delle commercializzazione della cultura ritorno anche ne Dalla parte del mediterraneo del 1963 e in Televisore (paesaggio), risalente al 1970, stimate rispettivamente 150-200 mila euro e 26-50 mila euro.

Cinque, addirittura, le opere di Lucio Fontana all’asta. La più importante, e non poteva essere altrimenti, è un Concetto Spaziale, Attese, impreziosito da una particolare tavolozza turchese scuro che ricorda forse il fascino dell’artista per il cielo e l’eterno senso dello spazio che vi risiede oltre (stima 600-800 mila euro). Rosa caramellato il Concetto Spaziale forato da un buco, anziché da un taglio come nel caso precedente, che mantiene però il suo senso di varco verso l’altrove (stima 320-450 mila euro). Della stessa serie anche un altro Concetto Spaziale, del 1957, stimato 300-400 mila euro. Dell’autore anche una ceramica, Deposizione (stima 180-280 mila euro). Spiccano, infine, Alberto Burri (Combustione, stima 50-70 mila euro), Salvo (Novembre, 150-250 mila euro), Piero Manzoni (Achrome, stima 250-350 mila euro) e Carla Accardi (Bave d’erba, stima 100-200 mila). Una selezione che proietta l’asta come tra le più ricche del 2024 in tutta Italia.

Lucio Fontana, Concetto Spaziale Attese, est 600,000-800,000
Mario Schifano, Esso, 1965 est 150,000-200,000

 

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