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Magritte e Ruscha, record da Christie’s: le aste di New York ridanno fiducia al mercato

RENE MAGRITTE (1898-1967)L'empire des lumières
RENE MAGRITTE (1898-1967), L’empire des lumières. Venduto per 121.1 milioni di dollari

Due importanti record mondiali, 486 milioni di dollari complessivi e buoni segnali verso il 2025. Le aste che Christie’s ha tenuto a New York il 19 novembre sono il miglior finale che un complesso 2024 poteva attendersi.

Le luci della sala vendite di Christie’s, nel cuore di Manhattan, nel Rockfeller Center dove il natale sta montando insieme alla pista da pattinaggio su ghiaccio, si abbassano lentamente fino ad oscurare l’ambiente. Poi, altrettanto lentamente, le pareti iniziano ad assumere un colore blu: irreale, magico, seducente. L’atmosfera che la maison sta provando a ricreare è quella incastonata nell’opera simbolo di questa sua serie di aste americane: L’empire des lumières (1954) di René Magritte. La formula la conosciamo bene, con una casa immersa in un bosco notturno, mentre sopra di essa si apre un cielo azzurro e luminoso. Quasi un’iconografia ormai, con diciassette versione dell’opera sparse per il mondo, tra musei e collezioni private. Una sua versione, nel 2022, era stata venduta da Sotheby’s per 80 milioni di dollari, facendo registrare un nuovo record per il pittore surrealista. Ma la tela di Christie’s, che nell’ambiente chiaroscurale creato dalla maison risalta ancora di più, è oggettivamente migliore: più alta (accentuando così il contrasto notte-giorno, sopra-sotto), più dettagliata (si guardi allo specchio d’acqua che riflette la luce del lampione), più simile alla versione ammiraglia conservata al Museo Magritte di Bruxelles. E con una stima di 95 milioni di dollari, il record era nell’aria. Ed è arrivato: 121.1 milioni di dollari e best price aggiornato.

Un’aggiudicazione che vola in cima anche alle vendite di quest’anno, che mai aveva visto un’occasione tanto ghiotta. In tempi fiaccati da incertezza e cautela generale, serve la cornice perfetta per portare sul mercato un capolavoro di tale portato avendo la (quasi) certezza di un ritorno. Il peso specifico dell’opera emerge da un dato eloquente: da sola è valsa sostanzialmente un quarto dell’intera serata di vendite di Christie’s, che nel complesso ha incassato 486 milioni di dollari tra Mica: The Collection of Mica Ertegun Part I (di cui faceva parte L’empire des lumières, e che ha fruttato 183.9 milioni di dollari) e la 20th Century Evening Sale (302 milioni di dollari). E, ancora, il dipinto ha raddoppiato la miglior aggiudicazione registrata da Sotheby’s la sera precedente (65.6 milioni di dollari per Nymphéas di Claude Monet), marcando sostanzialmente la distanza di incasso (309 milioni di dollari per Sotheby’s).

ED RUSCHA (B. 1937)Standard Station, Ten-Cent Western Being Torn in Half
ED RUSCHA (B. 1937), Standard Station, Ten-Cent Western Being Torn in Half. Venduto per 68 milioni di dollari

Lo stesso trattamento da superstar, questa volta con la sala che si illuminata di rosso, se l’è meritato Standard Station, Ten-Cent Western Being Torn in Half (1964) di Ed Ruscha. Olio su tela così brillante da sfiorare l’illustrazione. La scena, tagliata in diagonale, contrappone un cielo azzurrissimo a una stazione di rifornimento colorata di rosso. L’immagine è tipica del pittore, l’immaginario tipico delle grandi highways americane, dove il vento spazza via le nuvole e i chilometri percorsi in auto alimentano sogni di libertà. O, in questo caso, di possesso. Stimato 50 milioni di dollari, il dipinto è stato venduto per 68 milioni: un nuovo record mondiale per Ruscha.

Se le aggiudicazioni mozzafiato si interrompono qui (ma non ci si aspettava nulla di più), sono proseguite invece le vendite milionarie, che hanno costruito l’ottima serata di Christie’s, ridando tono a un 2024 in generale piuttosto tiepido. Ci ha pensato di nuovo Magritte, con un altro L’empire des lumières, più piccolo, venduto per 18.8 milioni di dollari (comunque più che raddoppiando la stima di 8 milioni), con La cour d’amour (10.5 milioni di dollari) e con Les chasseurs au bord de la nuit (9.6 milioni di dollari). Doppia grande aggiudicazione anche per David Hockney, registrata grazie a Still Life on a Glass Table (19 milioni di dollari) e Three Chairs with a Section of a Picasso Mural (9 milioni di dollari).

ALBERTO GIACOMETTI (1901-1966)Femme qui marche (II)
ALBERTO GIACOMETTI (1901-1966), Femme qui marche (II). Venduto per 26.6 milioni di dollari

In ambito scultoreo le maggiori attenzioni si sono riversate su Alberto Giacometti e la sua Femme qui marche (II), passata di mano per 26.6 milioni di dollari. E tra le donne che marciano, in senso lato, c’è indubbiamente Joan Mitchell, che continua a macinare battute milionarie. Una presenza ormai fissa, con le sue opere, nei salotti d’elite delle aste mondiali. Nella serata di Christie’s due i grandi risultati da segnalare: City Landscape (17 milioni di dollari) e Untitled (9.3 milioni di dollari). Composizione astratte come quella di un altro Untitled, questa volta di Willem De Kooning, venduto a 13.2 milioni di dollari.

Nel complesso le vendite di Christie’s, insieme a quelle della sera precedente di Sotheby’s, ridanno linfa a un contesto che andava inaridendosi, anche in modo fisiologico, per carità. Una certa sensazione di sollievo e fiducia traspare però anche dalle dichiarazioni post asta di Alex Rotter, presidente del dipartimento di 20/21 Art: “In un mercato che non è così facile da gestire, abbiamo pensato che se avessimo presentato le migliori opere che potevamo proporre, il Magritte, il Ruscha, questi sarebbero stati i risultati. Ora, qualcosa non si è venduto. Ci sono state vittime. Ma non mi preoccupa. Le opere su cui abbiamo puntato, ci hanno dato ragione. Hanno avuto tante offerte e hanno dimostrato che un mercato basato sul gusto individuale è in ascesa“.

Insomma, il mercato dell’arte è vivo e queste vendite sono servite a dimostrarlo: alle case d’aste, ai collezionisti, a tutti gli appassionati. Un bel viatico verso il 2025.

JOAN MITCHELL (1925-1992)City Landscape
JOAN MITCHELL (1925-1992), City Landscape. Venduto per 17 milioni di dollari
DAVID HOCKNEY (B. 1937)Still Life on a Glass Table
DAVID HOCKNEY (B. 1937), Still Life on a Glass Table. Venduto per 19 milioni di dollari

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