La Diriyah Biennale Foundation, che promuove la seconda edizione della Biennale delle Arti Islamiche di Jeddah, che aprirà il 25 gennaio, annuncia i 30 artisti participanti, includendo l’italiano Arcangelo Sassolino
Giustapponendo opere d’arte contemporanee e commissioni recenti con oggetti storici delle culture islamiche, il concetto dalla Biennale delle Arti Islamiche di Jeddah, in Arabia Saudita, è quello di esplorare come la fede sia vissuta, espressa e celebrata attraverso il sentire, il pensare e l’agire. Curata dall’artista saudita Muhannad Shono, che già aveva partecipato alla prima edizione di Desert X ad Al’Ula e rappresentato l’Arabia Saudita alla Biennale di Venezia del 2019, dando il calcio d’inizio al paese arabo come prossimo paradiso del contemporaneo più ricco, insieme ai curatori associati Joanna Chevalier e Amina Diab, la Biennale – il cui titolo è “And All That Is In Between”, presenterà anche diverse nuove commissioni fuori e dentro il grande hub del Terminal Hajj Ovest dell’Aeroporto Internazionale King Abdulaziz, rispondendo al tema del giardino nella civiltà islamica.
“Ho affrontato questo processo di curatela più come un artista. Ho cercato quegli artisti che mi hanno ispirato, il cui lavoro ammiro e in cui vedo riflessi delle mie stesse aspirazioni. Era importante per me includere sia nomi emergenti che affermati”, ha dichiarato Shono, che oltre all’italiano Arcangelo Sassolino ha anche invitato Gabriel Chaile – in mostra all’Arsenale all’ultima Biennale di Venezia, la brasiliana Lúcia Koch e il pakistano Imran Qureshi. Oltre a Shono, la Biennale 2025 è coordinata dai Direttori Artistici Julian Raby, studioso di arte e architettura islamica all’Università di Oxford; Amin Jaffer, nel suo ruolo di Direttore della The Al Thani Collection; Abdul Rahman Azzam, autore e storico di fama, che ha ricoperto il ruolo di Senior Expert Advisor per AlMadar nel 2023. E sa prima edizione aveva accolto oltre 600mila visitatori, la seconda cercherà di eguagliare questo successo.