Per l’ottavo anno consecutivo guidato da Lorenzo Balbi, direttore del MAMbo, il programma di ART CITY, durante la prossima edizione di Arte Fiera promette di battere i record: oltre 240 progetti e le dieci Porte storiche della città “rivisitate” da altrettanti artisti e artiste
Bologna la dotta, ma anche la città più gastronomica d’Italia, quella degli infiniti portici che portano fino alla collina di San Luca…e quella delle Porte. Disposte in pianta circolare, seguendo quelli che oggi sono i viali di circonvallazione della città, le Porte storiche di Bologna risalgono al XIII secolo e dieci ne restano delle dodici originarie, ognuna con una sua storia e un suo segreto.
“Quella del 2025 sarà sicuramente l’edizione di ART CITY Bologna più ambiziosa e spettacolare mai realizzata. Per oltre dieci giorni le storiche Porte della città, emblema della Bologna medievale e punto di riferimento visivo, spaziale e culturale per chiunque abbia attraversato e ancora oggi attraversi la città, ospiteranno gli interventi di undici artiste e artisti contemporanei italiani e internazionali – alcuni giovani altri già affermati e noti sul palcoscenico dell’arte internazionale – che esporranno opere, forme e linguaggi espressi attraverso differenti media: disegno, scultura, installazione, video, suono. Le porte sono simboli di un passaggio e di una trasformazione e l’edizione di ART CITY Bologna 2025 al loro interno si presenta come possibile modello di progetto sull’arte nello spazio pubblico, capace di aprire e portare a disposizione dei visitatori spazi famigliari ma inaccessibili”, ha commentato Balbi. ll progetto, promosso dalla Banca di Bologna, comincia con l’installazione di Angelo Plessas a Porta Mascarella, opera luminosa che trasforma la facciata in un portale simbolico di rigenerazione e speranza. A Porta San Donato, invece, Susan Philipsz presenterà Deep Water Pulse, un’installazione sonora che ricorda l’abisso marino e il battito cardiaco umano, unendo in un unico respiro il passato e il presente. Continuando, vedremo Judith Hopf a Porta San Vitale, con la scultura Phone User 4 che esplora i gesti quotidiani; Franco Mazzucchelli che interverrà con una scultura gonfiabile a Porta Maggiore, abbattendo le strutture monumentali con un approccio ludico e dinamico; Gabrielle Goliath, ricorderà le vittime LGBT+ sudafricane con Elegy alla Porta Santo Stefano; Dread Scott, a Porta San Felice, realizzerà un’opera potente contro il razzismo e le ingiustizie sociali: A Man Was Lynched by Police Yesterday. Tra gli altri artisti coinvolti, anche Fatma Bucak, Francesco Cavaliere, Valentina Furian, Derek MF Di Fabio, Andrea Romano…
“L’impegno che lega la Banca alle Porte monumentali della città di Bologna viene da lontano. Risale al 2007 il primo progetto di intervento per il restauro e la valorizzazione di questi complessi monumentali. Durante il biennio 2007-2009 la Banca sostenne i costi di restauro portando le Porte al loro antico splendore. È quindi con particolare piacere e coinvolgimento che Banca di Bologna si appresta a sostenere un’iniziativa che mira a rendere nuovamente protagoniste le Porte, nel contesto di un progetto pensato per rinnovarne l’immagine e ridefinirne la storia d’uso, continuando la collaborazione con il MAMbo, come negli ultimi anni”, ha dichiarato Alberto Ferrari, Direttore Generale Banca di Bologna.
Appuntamento dal 6 al 16 febbraio. Potete scoprire tutti i progetti aggiornati del circuito ART CITY a questa pagina: www.artcity.bologna.it