
Nemmeno è cominciata la Biennale Architettura 2025, che l’attesa è già alle stelle per la 61.ma Biennale di Venezia, che si terrà da aprile a novembre 2026. A curare questa edizione sarà Koyo Kouoh, direttrice del Zeitz Museum of Contemporary Art Africa di Città del Capo, diventando così la prima curatrice africana nella storia della Biennale. Anche se il tema ufficiale non è ancora stato annunciato, la previsione è che le prime linee guida verranno raccontate alla stampa tra la primavera e l’estate di quest’anno.
Nel frattempo, inizia a comporsi il puzzle della manifestazione internazionale, con l’annuncio degli artisti che rappresenteranno i loro paesi nei padiglioni nazionali. Di seguito i primi nomi confermati e il primo eccellente ritiro, quello dell’artista rappresentante l’Australia, Khaled Sabsabi:
🇦🇺 Australia
- Artista: Khaled Sabsabi
- Curatore: Michael Dagostino
- Sede: Giardini
Nato a Tripoli, in Libano, nel 1965 e trasferitosi in Australia nel 1978, Sabsabi esplora da oltre 35 anni temi legati all’identità nazionale, alla migrazione e agli stereotipi culturali sui musulmani e gli arabi. La decisione di ritirare l’artista è stata comunicata da Creative Australia, agenzia del governo che gestisce la partecipazione nazionale alla Biennale di Venezia. La colpa di Sabsabi? Citare la figura di Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah, assassinato dall’esercito israeliano nel settembre 2024. Un pochino troppo “Pro-Palestina”, per i gusti dell’Agenzia (e l’Agenda) di Governo. Fuori anche il curatore, Michael Dagostino. Tutto da rifare.
🇦🇹 Austria
- Artista: Florentina Holzinger
- Curatrice: Nora-Swantje Almes
- Sede: Giardini
Nota per le sue performance estreme, Holzinger fonde body art femminista con l’Azionismo Viennese. Il suo spettacolo Sancta ha fatto discutere, con scene talmente forti da causare malori tra alcuni spettatori.
🇨🇦 Canada
- Artista: Abbas Akhavan
- Curatore: Da annunciare
- Sede: Giardini
Nato a Teheran nel 1977 e attivo tra Montreal e Berlino, Akhavan realizza installazioni site-specific che esplorano la storia e il significato dei luoghi in cui espone, utilizzando diversi media tra cui video, scultura e performance.
🇪🇪 Estonia
- Artista: Merike Estna
- Curatore: Da annunciare
- Sede: Da annunciare
Artista multidisciplinare, Estna rielabora la pittura tradizionale introducendo elementi artigianali e simbolici, creando opere che intrecciano immaginazione e tematiche sociali.
🇫🇷 Francia
- Artista: Yto Barrada
- Curatore: Da annunciare
- Sede: Giardini
Franco-marocchina, Barrada è nota per il suo lavoro tra fotografia, cinema e tessuti, con cui affronta questioni cruciali come il cambiamento climatico, l’immigrazione e il post-colonialismo.
🇮🇸 Islanda
- Artista: Ásta Fanney Sigurðardóttir
- Curatore: Da annunciare
- Sede: Arsenale
Poetessa e artista visiva, Sigurðardóttir mescola disegno, scultura, suono e performance per creare opere immersive e oniriche, che trasportano lo spettatore in un’altra dimensione.
🇮🇪 Irlanda
- Artista: Isabel Nolan
- Curatrice: Georgina Jackson
- Sede: Arsenale
Ispirandosi alla storia, alla letteratura e all’universo, Nolan realizza opere su scale diverse, spaziando da piccoli manufatti a imponenti installazioni.
🇱🇹 Lituania
- Artista: Eglé Budvytyté
- Curatrice: Louise O’Kelly
- Sede: Da annunciare
Attraverso video e installazioni audio-visive, Budvytyté sfuma i confini tra realtà e finzione, creando scenari che coinvolgono spesso altri artisti in un processo di esplorazione collettiva.
🇶🇦 Qatar
- Sede: Giardini della Biennale
Accanto all’Australia, a cinquant’anni dall’ultimo ingresso ai Giardini di un Padiglione (quello dell’Australia, appunto) il Qatar arriverà quest’anno, come già annunciato, per esplorare il tema dell’ospitalità nell’architettura contemporanea. E siamo sicuri che nel 2026 non si farà sfuggire l’occasione di creare un progetto in grande stile
