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Firenze per Mahsa Amini. Scoperto il busto per la martire curda IMMAGINI E VIDEO

Il busto di Mahsa Amini Il busto di Mahsa Amini
Il busto di Mahsa Amini
Il busto di Mahsa Amini

A Palazzo Guadagni Strozzi Sacrati scoperto il busto dedicato a Mahsa Amini, simbolo di coraggio e lotta per i diritti delle donne

Firenze. Come ricordava George Santayana, noto filosofo scrittore e poeta spagnolo, “il compito dell’arte è di ricordare ciò che altrimenti verrebbe dimenticato”. Le parole di Santayana riflettono perfettamente l’obbiettivo del nuovo progetto artistico inaugurato oggi nel cuore del capoluogo fiorentino. Una scultura in bronzo che cattura il volto di Mahsa Amini, simbolo di coraggio e lotta per i diritti delle donne.

L’opera non è dunque solo una rappresentazione artistica, ma un potente atto di memoria, che permette al sacrificio di Mahsa di vivere oltre il tempo. Divenuta simbolo delle proteste contro il regime iraniano dopo la sua tragica morte per non aver indossato correttamente l’hijab, non sarà dimenticata ma anzi, vista come monito e ispirazione per le generazioni future.

Diritti delle donne

È Palazzo Guadagni Strozzi Sacrati, sede della Giunta Regionale della Toscana, a ospitare e custodire l’opera. Un atto artistico che si inserisce in un momento storico di grande rilevanza per le lotte per i diritti delle donne. Come già sottolineato, l’opera è destinata a perpetuare il suo ricordo e a mantenere viva la memoria del suo sacrificio. Questo progetto, che celebra il coraggio e la resistenza, è stato reso possibile grazie alla sinergia tra la Florence Biennale, Mostra internazionale di arte contemporanea e di design.E il patrocinio e il contributo della Regione Toscana. Inizialmente prevista per il 10 dicembre, Giornata mondiale dei diritti umani, la presentazione dell’opera fu posticipata a causa di un grave incidente verificatosi nel deposito Eni di Calenzano.

A partecipare all’inaugurazione saranno presenti personalità di spicco, tra cui Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana, Jacopo Celona, Direttore della Florence Biennale, Sarah e Giacomo Del Giudice, della Fonderia del Giudice, oltre a docenti e studenti del Liceo Artistico di Porta Romana e Sabri Najafi, attivista del movimento delle donne iraniane. Nonostante le difficoltà legate alla sua richiesta di asilo politico in Norvegia, l’artista iraniano Partin Bastan, insieme alla moglie Marjan Najafi, autori del primo bozzetto in creta dell’opera, parteciperà alla conferenza in collegamento diretto da Oslo.

 

 

I Am Mahsa

L’inizio di questo progetto risale all’ottobre 2023, quando la XIV Florence Biennale ospitò nella Fortezza da Basso lo spazio “I Am Mahsa”. Dedicato alle artiste iraniane e alla memoria degli eventi che portarono alla morte di Mahsa Amini nel settembre 2022. Durante la manifestazione, Partin Bastan e Marjan Najafi, ospiti della Fondazione Robert F. Kennedy International House of Human Rights, realizzarono dal vivo il modello in creta del volto di Mahsa Amini. Un gesto simbolico, che si trasformò in un omaggio alla sua lotta per la libertà.

Al termine della Biennale, il modello fu lasciato a Firenze, dando vita a una nuova iniziativa che ha visto la collaborazione con il Liceo Artistico di Porta Romana. Nel gennaio 2024, i docenti di scultura Claudia Chianucci, Elena Quirini e Rocco Spina trasformarono il modello in un calco in gesso. Pronto per la successiva fusione in bronzo. Nel settembre dello stesso anno, il calco fu trasferito alla Fonderia Del Giudice di Strada in Chianti, storica realtà toscana che ha curato la fusione in bronzo dell’opera.

Oggi, a quasi 16 mesi di distanza, l’opera troverà finalmente la sua collocazione permanente a Palazzo Guadagni Strozzi Sacrati. In una base in pietra serena gentilmente offerta dalla ditta Frosini di Lastra a Signa.

 

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