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Mercanteinfiera 2025 si avvicina: Pinocchio guida le tre mostre collaterali in programma

Giuseppe Beppe Porcheddu, Illustrazione per Pinocchio
Giuseppe Beppe Porcheddu, Illustrazione per Pinocchio

Mercanteinfiera 2025 si prepara ad inaugurare la sua edizione primaverile, in programma a Parma dall’8 al 16 marzo. Oltre agli oltre mille espositori presenti, c’è grande curiosità anche per le tre mostre collaterali in programma.

Curiose, ricercate, avvincenti. Le mostre collaterali che ogni edizione Mercanteinfiera mette in scena accanto alla proposta commerciale sono uno dei vanti della manifestazione, capaci di attrarre appassionati e collezionisti, alimentando un circolo virtuoso che muove da una proposta commerciale di prima fascia a una prettamente culturale allo stesso modo convincente.

Venendo così alle mostre in programma, partiamo da Pinocchio: un viaggio illustrato, esposizione curata da Luca Cena che raccoglie le opere di dodici maestri dell’illustrazione, rivelando al pubblico il percorso artistico che ha trasformato un “pezzo di legno” in un’icona universale. Del resto, Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi, pubblicate inizialmente a puntate nel 1881 e poi in volume nel 1883, parlano oggi 260 lingue diverse e hanno ispirato oltre 40 adattamenti cinematografici e televisivi. Sul mercato, la prima edizione del 1883 può valere oggi fino a 50 mila euro.

Successo a cui hanno contribuito anche le restituzioni visive che gli artisti hanno dato del personaggio, che a Mercanteinfiera trovano ribalta espositiva. Tra i pezzi più significativi spiccano le illustrazioni originali di Enrico Mazzanti, il primo artista a dare un volto al burattino più famoso del mondo. Il suo stile, influenzato dalle incisioni gotiche e dall’estetica preraffaellita, ha definito l’immagine di Pinocchio nell’immaginario collettivo.

Di particolare interesse anche le tavole di Ferenc Pintér, maestro italo-ungherese noto per le sue interpretazioni per le edizioni Lo Scarabeo, che fondono teatralità e pittura figurativa in una visione moderna del classico. La mostra presenta anche le opere di Attilio Mussino, le cui illustrazioni per la prima edizione a puntate hanno contribuito a creare l’iconografia classica del personaggio.

Un oggetto d’uso quotidiano che popola il nostro immaginario culturale viene raccontata nella mostra Apre e chiude. La chiave attraverso i secoli, curata da Piero Degliesposti. La mostra presenta circa 170 esemplari storici di chiavi, testimonianza di culture, epoche e maestranze diverse. Tra gli esemplari in mostra spicca una chiave barocca spagnola del XVIII secolo, con un’ impugnatura che richiama l’arte arabo-islamica, testimone dell’influenza moresca durata otto secoli. Notevole anche la chiave “Capo d’opera” francese della metà del XVI secolo, con figure antropomorfe e zoomorfe finemente scolpite, simbolo della maestria richiesta agli apprendisti serraturieri per diventare maestri. E ancora la chiave rinascimentale veneziana a rosone del XVI secolo, impreziosita da ageminature in argento, testimonianza della ricchezza tecnica e stilistica dell’epoca.

E infine, a 90 anni dalla nascita, la terza esposizione – The King: 90 anni dal mito di Elvis – è dedicata all’indimenticabile musicista. Iniziativa, curata da Gabriele Olivieri, che diffonde un’atmosfera rock tra i lunghi corridoi di una fiera senza confini.

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