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Libertà e felicita. Giulio Turcato alla Galleria Lombardi di Roma

Giulio Turcato, Comizio, 1948, olio su tela, 50x70 cm, Courtesy Galleria Lombardi Giulio Turcato, Comizio, 1948, olio su tela, 50x70 cm, Courtesy Galleria Lombardi
Giulio Turcato, Comizio, 1948, olio su tela, 50x70 cm, Courtesy Galleria Lombardi
Giulio Turcato, Comizio, 1948, olio su tela, 50×70 cm, Courtesy Galleria Lombardi

Nel trentennale della morte la galleria romana ospita una piccola ma completa antologica dell’opera di Giulio Turcato

Un uomo indubbiamente originale. Un uomo libero. Non sopportava le etichette, non disdegnava la demistificazione, non sopportava chi si dava troppa importanza. L’autoironia fu una sua virtù umana, l’ironia ne fu una artistica”. Con queste parole nel suo testo in catalogo Guglielmo Gigliotti tratteggia la figura di Giulio Turcato, da questa mostra celebrato nel trentennale della morte. “La sua pittura vibra segretamente di ironia, che è quel distacco con cui si affrontano le vicissitudini della vita”, prosegue il critico. “Libero di giocare si è sentito Turcato per tutta la vita, anche se era il gioco serio dell’arte e della vita”.

 

Giulio Turcato. Libertà e felicità, Galleria Lombardi, Roma
Giulio Turcato. Libertà e felicità, Galleria Lombardi, Roma

Ed ecco introdotta anche la lettura del titolo scelto: Libertà e felicità. Su questa linea i galleristi e curatori Lorenzo ed Enrico Lombardi hanno selezionato 25 opere per una mostra che costituisce una piccola e preziosa antologica, in cui sono rappresentati tutti i cicli più importanti del pittore. Uno dei maestri dell’astrazione, animatore della rinascita artistica del secondo dopoguerra, promotore di movimenti d’avanguardia, tra cui il Gruppo Forma 1 e il Fronte Nuovo delle Arti.

 

Giulio Turcato, Itinerario, inizi anni '70, olio e tecnica mista su gommapiuma, 73x39 cm, Courtesy Galleria Lombardi
Giulio Turcato, Itinerario, inizi anni ’70, olio e tecnica mista su gommapiuma, 73×39 cm, Courtesy Galleria Lombardi

La mostra alla Galleria Lombardi ne documenta dunque efficacemente il percorso: a partire dai rari Comizi del 1948 (sintesi astratto figurativi di impegno civile), ai successivi Reticoli (ragnatele di linee su campo monocromo). Per poi passare agli Itinerari (filamenti di luce-colore), alle celebri Superfici lunari (gommapiume con crateri), ai Paesaggi archeologici. Fino agli Arcipelaghi (danza di masse) e ai collage (di carta moneta). Anche alla luce della ricorrenza, colpevolmente ignorata dalle istituzioni artistiche pubbliche, abbiamo chiesto ai galleristi e al critico qualche approfondimento…

Scorrendo l’elenco delle mostre, si potrebbe affermare che la Galleria Lombardi si pone come un baluardo a sostegno dell’arte italiana. È corretto?
Enrico Lombardi: Assolutamente sì, sono 50 anni che la Galleria si occupa dell’arte italiana, dal secondo ‘900 al contemporaneo. Da Fausto Pirandello fino ad arrivare agli artisti protagonisti delle ultime esposizioni, come Mario Schifano, Franco Angeli, Carla Accardi e Giulio Turcato.

 

Turcato. Libertà e felicità, Galleria Lombardi, Roma
Giulio Turcato. Libertà e felicità, Galleria Lombardi, Roma

La Galleria si concentra sulla valorizzazione dei grandi maestri, ogni tanto aprendo alla sperimentazione di qualche giovane. Qual è la politica in tal senso?
Enrico Lombardi: La Galleria tende a concentrarsi sulla valorizzazione degli artisti del secondo ‘900 senza trascurare il lavoro degli artisti contemporanei che sono e saranno la continuazione della grande tradizione italiana. Tra questi ci piace ricordare i pittori e amici Piero Mascetti e Giovanni Frangi, con i quali collaboriamo da diversi anni.

Veniamo alla mostra di Giulio Turcato: una piccola antologica che ripercorre i passaggi salienti del suo percorso. Guglielmo Gigliotti, ce ne parli, in sintesi?
Guglielmo Gigliotti: Abbiamo titolato la mostra “Turcato, libertà e felicita”: ecco la sintesi. Turcato fu fondamentalmente un uomo libero, sperimentatore assiduo, giocoliere della linea e del colore. E il suo segno fu felice, perché al contempo poetico e profondo. Affrontava la vita come l’arte: con intelligenza e ironia. La mostra vuole celebrare anche queste qualità dell’uomo Turcato, perché sono doti oggi preziosissime.

 

Turcato, Superficie lunare, 1967-68, olio su gommapiuma, 66x63,5 cm, Courtesy Galleria Lombardi
Giulio Turcato, Superficie lunare, 1967-68, olio su gommapiuma, 66×63,5 cm, Courtesy Galleria Lombardi

Turcato è un artista “difficile”, con l’eterno dilemma nella sua arte fra la forma ed i contenuti, stimolati dal suo impegno etico e civile. Come riesce a metabolizzare questa tensione?
Guglielmo Gigliotti: Traducendole in gioco (serio), in ricerca pura, in interrogazione permanente, in disponibilità allo stupore. Gli artisti son così, per loro l’arte è un modo di tradurre in sogno, senza tradirle, anche le tensioni più drammatiche o le battaglie civili.

Alla luce dei tuoi studi anche per questa mostra, qual è il ruolo che assegneresti all’artista nel panorama italiano del dopoguerra?
Guglielmo Gigliotti: Quello di magnete. Attrasse e introiettò tutte le grandi novità dell’avanguardia pittorica, per riproiettarle fuori, sullo schermo della tela, in personale e originale alchimia policroma. Ma fu anche magnete umano: diede vita a molti dei più importanti gruppi dell’arte italiana del dopoguerra, da Forma al Gruppo degli Otto. Dove c’era Turcato, c’era movimento, battaglia civile, dibattito.

 

Turcato. Libertà e felicità, Galleria Lombardi, Roma
Giulio Turcato. Libertà e felicità, Galleria Lombardi, Roma

Quest’anno cade il trentennale dalla sua scomparsa, così come cade il ventennale da quella del suo amico Piero Dorazio. Nessun museo o istituzione italiana ha pensato di celebrare questi personaggi, perché?
Guglielmo Gigliotti: Perché abbiamo sempre più la difficoltà a leggere il tempo, la storia, le stratificazioni degli eventi, il processo culturale come racconto. Avviene tutto nel presente, nel tempo di un like. Tutto deve pattinare sull’orizzontalità, non ci sono più le verticali della profondità, i momenti di sospensione riflessiva. Ecco, Dorazio e Turcato appartengono alla profondità.

Giulio Turcato. Libertà e felicità
Galleria Lombardi
Via di Monte Giordano 40, Roma
Fino al 29 marzo 2025
Orari: dal martedì al sabato, ore 11.00 – 19.00. Chiuso domenica e lunedì
www.gallerialombardi.com

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