
Un busto in marmo attribuito a Donatello è stato riscoperto in Slovacchia, dopo decenni trascorsi nell’oblio nei depositi del Museo Spiš. La scultura, che raffigura la nobildonna italiana Cecilia Gonzaga, era stata per anni catalogata come una semplice imitazione del XIX secolo, ma recenti analisi suggeriscono che potrebbe essere un originale del XV secolo.
Il busto ha una storia singolare: appartenuto alla famiglia Csáky, è stato a lungo utilizzato come giocattolo in un riformatorio, prima di essere trasferito al museo nel 1975. Solo recentemente Mária Novotná, ex direttrice del museo, ha notato dettagli che potrebbero indicare la sua autenticità, tra cui una firma che sembrerebbe corrispondere a quella del maestro rinascimentale fiorentino.
La possibile attribuzione a Donatello ha attirato l’attenzione degli esperti dell’Accademia slovacca delle scienze che stanno conducendo analisi approfondite per verificarne l’autenticità. Se confermata, questa scoperta potrebbe rappresentare una delle più importanti attribuzioni recenti nel campo della scultura rinascimentale.
Tra gli elementi sotto esame ci sono lo stile e la tecnica scultorea, che sembrano coerenti con il lavoro di Donatello; la firma presente sul busto, che potrebbe combaciare con quelle di altre opere attribuite al maestro; e infinite le tracce di invecchiamento e i materiali, che potrebbero confermare la realizzazione nel XV secolo.
Tuttavia, l’assenza di documentazione storica certa e il passato movimentato dell’opera rendono la sua attribuzione ancora incerta.
Il ritrovamento del busto avviene in un periodo di forte instabilità per il settore culturale slovacco: l ministro della Cultura Martina Šimkovičová è stato infatti al centro di polemiche per una serie di licenziamenti di massa, e tra questi, proprio quello di Mária Novotná, la direttrice che ha identificato l’opera, allontanata senza spiegazioni ufficiali.
La sua rimozione ha alimentato il dibattito sul futuro della scultura e sulla sua sicurezza all’interno del Museo Spiš, che attualmente non dispone di strutture adeguate per esporre e proteggere un’opera di tale valore. Per ora, il busto può essere osservato solo attraverso una scansione 3D, mentre si attendono ulteriori decisioni sul suo destino.
Se le analisi confermeranno l’attribuzione a Donatello, questa scoperta potrebbe riscrivere la presenza dell’artista fuori dall’Italia, aprendo nuovi scenari sugli scambi artistici tra la Firenze rinascimentale e l’Europa centrale.
La vicenda solleva anche interrogativi sul futuro del patrimonio artistico in Slovacchia, mettendo in luce la necessità di maggiori investimenti nella conservazione e nella ricerca sulle opere custodite nei musei locali.
Il busto di Cecilia Gonzaga rimane, per ora, un mistero affascinante: sarà davvero un capolavoro dimenticato del maestro del Rinascimento?














