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Il Getty di Los Angeles acquisisce l’archivio di Raymond Pettibon

Raymond Pettibon, volantino della Black Flag. Courtesy: Getty Research Institute.
Getty Research Institute (GRI)
Il Getty di Los Angeles ha acquisito l’iconico archivio di Raymond Pettibon, l’artista che per decenni ha immortalato le culture underground della California meridionale attraverso un linguaggio visivo potente e ribelle.

L’archivio, donato dall’artista stesso alla Reference Collection del Getty Conservation Institute e alle collezioni speciali del Getty Research Institute (GRI), è composto da 28 scatole di materiali unici, tra cui volantini di concerti, riviste e fanzine, appunti manoscritti, tavole da skateboard serigrafate, serigrafie e linoleografie originali e bozzetti e materiali effimeri provenienti dalle sue mostre.
“Questa acquisizione garantisce che l’eredità di Pettibon sarà preservata e resa accessibile alle future generazioni di studiosi, curatori e artisti, consentendo loro di comprendere meglio l’intersezione tra cultura, politica e narrazione personale nel suo lavoro”, ha dichiarato Glenn Phillips, curatore capo del GRI.

Raymond Pettibon, volantino della Black Flag. Courtesy: Getty Research Institute.

 

Nato a Tucson, Arizona, nel 1957, Pettibon è cresciuto nella vibrante scena punk rock della West Coast. Ha lavorato come graphic designer per band della SST Records, l’etichetta fondata da suo fratello Greg Ginn, creando copertine di album e poster iconici per gruppi come Black Flag, Minutemen e OFF!. I suoi lavori, caratterizzati da un’estetica DIY audace, trasmettono una miscela unica di rabbia, ironia e humour nero.
Negli anni ’80, Pettibon ha portato il suo stile nel mondo delle belle arti, senza mai perdere il legame con l’arte popolare e la cultura alternativa. La sua iconografia attinge a riferimenti che spaziano dalla storia dell’arte al cinema, dalla letteratura pulp alla politica e alla religione. Dopo la sua prima mostra personale alla Semaphore Gallery di New York nel 1986, Pettibon ha esposto a livello internazionale. Ha partecipato due volte alla Whitney Biennial negli anni ’90 e alla Biennale di Venezia nel 2007. Oggi, le sue opere sono custodite in prestigiose collezioni, tra cui Centre Pompidou (Parigi), Museum of Modern Art (MoMA) (New York) e il Moderna Museet (Stoccolma).

Raymond Pettibon, Joan . Courtesy: Getty Research Institute.

Parte dell’archivio di Pettibon, compresi i suoi barattoli d’inchiostro, tubetti di vernice e materiali di lavoro, sarà conservata nella Reference Collection del Getty, offrendo un’importante testimonianza sul suo processo creativo. La maggior parte della collezione sarà ospitata dal GRI, andando ad arricchire il fondo già esistente di materiale dell’artista. Dal 1992, infatti, Pettibon ha donato al Getty una selezione di zine, disegni e volantini di concerti, oltre agli appunti raccolti durante la sua residenza presso il GRI nel 2003.

Con questa nuova acquisizione, il Getty espande cronologicamente la sua collezione, documentando l’evoluzione artistica di Pettibon dagli anni ’80 e ’90 fino ai giorni nostri. Un ulteriore passo per preservare il patrimonio visivo di un artista che ha rivoluzionato il concetto di arte underground.

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