Emanuela Fadalti, presidente dell’associazione Venice Galleries View, presenta l’edizione 2025 dell’evento che mette in rete diciassette gallerie d’arte veneziane
Si potrebbe definire “Carnevale dell’arte”, visto che siamo a Venezia, dove ancora quasi risuonano i ritmi dei sontuosi festeggiamenti. Ma in questo caso dal 21 al 23 marzo i partecipanti lasciano calli e campielli ed entrano negli spazi delle gallerie d’arte. Con mostre, ma anche presentazioni, visite guidate, performance, e pure aperitivi e cocktail. È il ricco programma dell’edizione 2025 del Venice Gallery Weekend, l’evento che vede molte delle gallerie veneziane organizzarsi con opening coordinati e progetti condivisi. Ce ne parla nell’intervista la presidente di Venice Galleries View, l’associazione che promuove il progetto…
Spesso i galleristi di una stessa città manifestano indifferenza, quando non rivalità, nei confronti dei colleghi. A Venezia invece siete tutti amici: come spiega questa realtà?
Venezia, per tradizione, è sempre stata luogo di incontri e di scambi internazionali tra rappresentanti delle arti e della cultura in generale ed è inoltre una città a misura d’uomo: la sua struttura urbanistica, che costringe ad una viabilità pedonale facilita gli incontri e di conseguenza le relazioni. Credo che, considerando anche il numero contenuto di abitanti, non sia difficile capire come persone con interessi comuni possano essere facilitate ad instaurare rapporti di amicizia .
Da tempo vi coordinate sotto l’egida di Venice Galleries View, da lei presieduto. Come è nata l’idea di questo coordinamento?
L’idea di creare a Venezia una rete di gallerie (a quel tempo erano tutte a conduzione femminile) che si occupano di fare ricerca nell’ambito dell’arte contemporanea è nata nel 2018 con molteplici obiettivi: superare la frammentazione e creare un network solido tra le gallerie aderenti, rafforzare le sinergie tra realtà pubbliche e private, promuovere progetti inediti, rendere Venezia sempre più vitale nel panorama internazionale dell’arte. Inoltre abbiamo avvertito la necessità di creare momenti di confronto e di scambio per la valutazione e l’ attuazione di strategie comuni per essere un punto di riferimento in città per collezionisti ed amanti dell’arte.
VGV organizza varie iniziative, fra cui il Gallery Weekend. Come strutturate l’organizzazione? E qual è la risposta del pubblico?
Il Gallery Weekend 2025 è un evento molto atteso e la sua organizzazione non è stata cosa facile. L’associazione ha un Consiglio Direttivo composto da presidente, vicepresidente, segretario e tesoriere ma nelle riunioni , che in vista dell’evento sono state a cadenza mensile, le decisioni sono state prese da tutti gli associati tenendo conto del voto di maggioranza; le gallerie hanno poi partecipato all’organizzazione vera e propria con modalità diverse e in base alle proprie esperienze.
Per questa edizione 2025 abbiamo avuto il Patrocinio del Comune di Venezia e siamo inseriti nel programma Marzo Donna: il programma del Gallery Weekend sarà presentato nella Conferenza stampa di venerdì 21 marzo a Ca’ Farsetti. Spazi indipendenti e Istituzioni si sono coordinati all’iniziativa con aperture straordinarie ed eventi. Il pubblico sta rispondendo con molto entusiasmo ai nostri inviti: parteciperanno collezionisti, curatori e giornalisti anche dall’estero.
Il mondo dell’arte contemporanea a Venezia è fortemente improntato dalla Biennale, e dalla presenza di grandi istituzioni internazionali. Questo influisce anche sulla tipologia di appassionati e collezionisti?
Sicuramente. La Biennale e gli eventi promossi dalle varie Istituzioni attraggono un pubblico internazionale, preparato ed esigente. I frequentatori delle nostre gallerie appartengono anche a questo pubblico, ma non manca chi frequenta i nostri spazi con regolarità durante ogni periodo dell’anno sapendo che troveranno sempre progetti nuovi dove il visitatore può fruire dell’opera d’arte in tutta tranquillità, gratuitamente, con materiale informativo e personale a disposizione.
Venezia resta uno dei centri di maggior fermento nel contemporaneo in Italia, eppure – salvo velleitari tentativi – non ha mai avuto una fiera d’arte importante. Come lo spiega? Ne sentite la mancanza?
Fiere ce ne sono già molte, forse anche troppe. Venezia sia per questioni logistiche (per una galleria che deve partecipare per pochissimi giorni ad un evento i trasporti sono molto impegnativi) che per la concomitanza di manifestazioni come la Biennale (che attrae pubblico per sette mesi), non può considerarsi la meta ideale per una Fiera. Personalmente non ne sento la mancanza. Il Gallery Weekend vuole offrire ai collezionisti e agli amanti dell’arte una esperienza più intima e meno frenetica dove il contatto umano è privilegiato e con un programma di eventi vario.
Le gallerie presenteranno i loro progetti (mostre personali, collettive, performance, incontri con gli artisti). Accogliendo gli ospiti con aperitivi, breakfast e un evento comune la sera del sabato. Il tutto in una atmosfera rilassata dove i partecipanti, seguendo le mappe che troveranno in ogni galleria potranno liberamente godersi la città.

Ultima annotazione, sociologica: quasi tutte le gallerie veneziane sono gestite da donne. È questo il segreto della vostra virtuosa convivenza?
Le socie fondatrici di Venice Galleries View sono tutte donne come alcune (ma non tutte) delle gallerie che si sono associate in seguito. Credo che le donne, abituate da sempre ad affrontare contemporaneamente dinamiche sia professionali che famigliari, siano allenate a puntare l’obiettivo e superare divergenze e difficoltà. In riferimento al segreto per virtuosa convivenza io punterei invece sulla passione che è un grande collante: operare nel contemporaneo ne richiede molta. Se a questo aggiungiamo poi il fatto che in caso di necessità c’è sempre qualcuno della “rete” che si rende disponibile direi che, se non proprio virtuosa, la convivenza è comunque proficua.