
“Lo scatto deve essere autoironico, sarcastico, venato di assurdità. Come una svolta, un ribaltamento”. Sono le parole con cui Peter Chelsom – acclamato regista cinematografico originario di Blackpool, in Inghilterra – introduce la mostra Dream Role, a cura di Beatrice Audrito, aperta fino al 23 marzo presso MIA Photo Fair BNP Paribas, la fiera internazionale di fotografia ospitata negli spazi di Superstudio Più, in Via Tortona 27 a Milano

Cresciuto sulla scena teatrale londinese – studi alla Central School of Drama, esperienze attoriali presso la Royal Shakespeare Company, il Royal National Theatre e il Royal Court Theatre –, Chelsom sviluppa ben presto un interesse per la scrittura e la regia. Dopo i primi lavori realizzati in patria, il salto negli Stati Uniti, dove avrebbe realizzato numerosi lungometraggi di successo: dal dramma Basta guardare il cielo (1998), con Sharon Stone e Gena Rowlands alla commedia romantica di Serendepity (2001) con John Cusack, fino al successo mondiale di Shall We Dance? (2004).
Grazie al quale Chelsom può dirigere attori del calibro di Richard Gere, Jennifer Lopez e Susan Sarandon; di lì, il ritorno in terra inglese per Hector e la ricerca della felicità (2014) con Simon Pegg – noto per la commedia horror L’alba dei morti dementi (2004) – , l’approdo al genere fantascientifico con Lo spazio che ci unisce (2017), protagonista Gary Oldman, e la regia di due film in Italia, tra cui Security (2021), interpretato da un cast di cui fanno parte Marco D’Amore, Tommaso Ragno, Ludovica Martino e Fabrizio Bentivoglio.

Prima del cinema e del teatro, tuttavia, la forma d’arte che cattura l’attenzione di Chelsom è la fotografia: “Tutto è iniziato quando, poco prima di morire, mio padre mi regalò una Kodak Retinette 1B per il mio quattordicesimo compleanno. Improvvisamente, tutto è diventato fotografia. Guardando indietro, posso dire che quando scattavo le mie fotografie, mi sembrava di trascorrere del tempo insieme a mio padre”, racconta il regista di Blackpool, che aggiunge: “Dall’immagine affiorava una realtà alternativa. Ancora oggi provo la stessa sensazione, è ciò che mi guida nel mio lavoro”.

La mostra, composta da una raffinata selezione di immagini in bianco e nero, può essere suddivisa in tre sezioni: Blackpool, popolata di pittoresche composizioni che ritraggono persone comuni, scattate in gioventù; Hollywood Years, con scatti ad attori come Jerry Lewis, Charlton Heston, Warren Beatty, Jennifer Lopez e molte altre star del cinema con cui Chelsom ha avuto occasione di collaborare; infine, il progetto più recente, Dream Role, che il regista porta avanti da tempo invitando attori e celebrità a posare per lui interpretando il loro ruolo dei sogni, ovvero quella parte che avrebbero sempre desiderato portare in scena.

Gary Oldman si trasforma così in un’esilarante imitazione di Cary Grant in fuga dall’aereo che lo insegue in Intrigo internazionale (1959) firmato dal maestro Alfred Hithcock, mentre Ludovica Martino indossa i panni della stregante Elizabeth Taylor in Cleopatra (1963) di Joseph L. Mankiewicz, e ancora Adrian Dunbar, protagonista e co-sceneggiatore del film d’esordio di Chelsom, è ritratto mentre interpreta Danny Kaye, irresistibile icona degli anni ’40 e ’50.
