
Napoli, j’adore! è il titolo dell’asta tematica che Blindarte dedica alla città campana e alla sua creatività. Opere d’arte, oggetti di produzione artigianale e manufatti napoletani sono in vendita online fino al 3 aprile 2025.
Una lettera d’amore scritta su un catalogo d’asta. Un’immagine che racchiude perfettamente l’idea che Napoli, j’adore! porta con sé: una vendita tematica, online, dedicata a opere d’arte, oggetti di produzione artigianale e manufatti napoletani o che riguardano la città e la sua storia. Una storia, rimanendo nella metafora amorosa, che ha però la sua fine già segnata: il 3 aprile, quando scadrà il tempo a disposizione per presentare le proprie offerte.
Per favorire la consultazione dei 165 lotti in catalogo, ecco dunque una selezione di alcuni dei pezzi migliori. A partire dai dipinti antichi e dall’olio su tela San Gennaro con angelo reggiampolle di Giovan Francesco De Rosa (detto Pacecco), tra i protagonisti della pittura del Seicento napoletano (stima 20-25 mila euro). Attraversando vedute di piazze e marine napoletane, firmate da pittori come Pietro Antoniani, Attilio Pratella, Felice Giordano, Salvatore Fergola, Giovanni Carlo Bevilacqua, Francesco Mancini, la proposta arriva fino ai giorni nostri.

Sul contemporaneo spicca l’opera a parte in vetroresina, ferro, sabbia e acrilico di Giuseppe Perone, del 2003 (stima 6-8 mila euro). Whip me purly invece è il titolo dell’opera di Rosy Rox realizzata in cristallo, ferro e pelle sintetica esposta al Palazzo delle Arti di Napoli nel 2007 (stima 2.5-3 mila euro).
Immancabile una sezione dedicata alla produzione artistica di manifattura napoletana del XVIII e XIX secolo. Qui troviamo due piatti in porcellana dipinta con vedute della Real Fabbrica Ferdinandea, dal servizio Farnese (stima 3.5-4.5 mila euro ciascuna), una zuppiera in terraglia della Manifattura Giustiniani (stima 1-1.2 mila euro) e un gruppo di sculture tratte da quelle presenti nella celebre Villa dei Papiri di Ercolano della Fonderia Sommer (stime tra gli 800 e i 2.5 mila euro). Ben rappresentata anche l’arte presepiale napoletana del Settecento, con un’importante coppia di figure attribuite al maestro Cappiello (stima 6,5-7,5 mila euro).
Affascinante, infine, la sezione dedicata i costumi ed elementi di scena di alcune importanti rappresentazioni tenute al Teatro San Carlo di Napoli. Tra questi un trono in legno dipinto con decorazioni a rilievo utilizzato nell’opera Roberto Devereux di Donizetti nella stagione 1987/88 (stima 1-1.5 mila euro), due sculture in plastica e vetroresina rispettivamente con una figura maschile a cavallo e con una figura femminile su creatura marina (stima 1-2 mila euro ciascuna) utilizzate nell’opera Il Flaminio di Pergolesi nella stagione 1984. Un’asta che dà spettacolo, in perfetto stile partenopeo.
