
Quasi 20 milioni di euro di sanzioni e una certezza: il biglietto per visitare il Colosseo a prezzo ordinario è stato, per anni, un miraggio per turisti e viaggiatori. A confermarlo è l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm), che ha colpito con una pesante multa la cooperativa CoopCulture – storica concessionaria della biglietteria del sito archeologico – e sei grandi operatori turistici internazionali.
Secondo l’Antitrust, il sistema è stato aggirato in modo sistematico: i biglietti standard da 16 euro sparivano in pochi secondi dal portale ufficiale, sottratti da bot automatizzati programmati per acquistare centinaia di ticket in un lampo, ben prima che il pubblico potesse anche solo cliccare su “acquista”. Il risultato? Biglietti rivenduti a prezzi anche triplicati, abbinati a tour guidati, salta-fila e altri servizi non richiesti.
Nel mirino dell’Agcm non ci sono solo i rivenditori. Il provvedimento – 107 pagine pubblicate l’8 aprile 2025 – punta il dito anche contro CoopCulture, che avrebbe “consapevolmente favorito” l’accaparramento automatizzato, evitando di implementare strumenti anti-bot come i classici captcha. Non solo: una parte consistente dei biglietti sarebbe stata deliberatamente riservata per le visite guidate della stessa CoopCulture, vendute a prezzo maggiorato.
Il danno? Enorme, secondo l’Antitrust: i turisti indipendenti e le piccole agenzie, escluse dal gioco dei bot, si sono trovati di fronte a un muro. Per molti, l’unica possibilità per accedere al Colosseo è stata pagare pacchetti da 30, 40 o persino 50 euro. Oppure rinunciare del tutto.

Le multe – per un totale di 19,6 milioni – colpiscono CoopCulture (7 milioni) e sei agenzie turistiche: Tiqets, GetYourGuide, Walks, Italy With Family, City Wonders e Musement. Le società sono state ritenute responsabili di pratiche scorrette ai sensi del Codice del Consumo, e in alcuni casi della normativa anti-bagarinaggio, estesa per la prima volta anche ai beni culturali. Un precedente destinato a fare scuola.
Non si è fatta attendere la risposta di GetYourGuide, tra le aziende multate. In una nota, la società tedesca ha respinto le accuse: “Abbiamo operato sempre in modo trasparente e manuale, attraverso un canale business autorizzato da CoopCulture. Mai usati bot. La decisione dell’Antitrust è infondata”.
Soddisfazione arriva invece dalle associazioni dei consumatori. Il Codacons ha parlato di un “odioso fenomeno di secondary ticketing”, già noto per i concerti e ora diffusosi anche nei siti culturali. “Un danno da milioni di euro ai danni di cittadini e turisti, che si sono visti negare l’accesso al patrimonio comune a causa di speculazioni intollerabili”.
Nel frattempo, la gestione della biglietteria è passata al Consorzio Nazionale Servizi, mentre le attività culturali sono state internalizzate dal Parco Archeologico del Colosseo. Resta ora da vedere se le nuove misure sapranno davvero mettere fine a quella che, per anni, è stata una forma mascherata di bagarinaggio tecnologico.