Capolavori del sei e settecento compongo l’asta di dipinti antichi che Wannenes ha in programma il 15 aprile a Genova.
Top lot dell’evento il Ritratto di Adriana Basile in veste di Santa Cecilia (stima 40-70 mila euro, che, attribuito inizialmente a Parmigianino, è stato ricondotto a Carlo Sellitto. Mescolando naturalismo caravaggesco e tradizione tardo-cinquecentesca, il pittore ritrae qui la “divina Andreana”, cantante e musicista napoletana molto nota a inizio ‘600.
Piuttosto significativo, per dimensioni e qualità pittorica, Davide risparmia la vita di Saul di Pietro Antonio Magatti (stima 30-50 mila euro). Un lavoro che non invidia nulla ai migliori esempi del Rococò internazionale. Pienamente inserita nel panorama della pittura genovese del Seicento è invece la Vergine del Rosario con il Bambino e i santi Domenico e Caterina da Siena (1630 circa) di Gioacchino Assereto, altro pezzo forte della vendita valutato 30-50 mila euro.
Si segnala anche Santa Eufemia di Cesare Fracanzano, pittore di cui si hanno pochissime notizie, nonostante la sua originalità e il notevole status nel panorama pittorico napoletano. Fracanzano si formò con il padre e successivamente con Jusepe de Ribera, ma sono evidenti anche le influenze di Van Dyck, così come il naturalismo caravaggesco. Tutti influssi che l’artista riuscì a sintetizzare in una visione personale.
Allargando lo sguardo oltre i nostri confini, in catalogo si evidenziano due tele di Cornelis Kick: Natura morta con arancia, fragole, rose e una farfalla e Natura morta con uva, pesca e rosa, entrambe dipinte nel 1667. Kick si mise in luce per la qualità delle sue composizioni floreali e botaniche, ispirate da Jan Davidsz de Heem, ma con un suo peculiare uso della luce. Le opere – due lotti distinti che verranno esitati come un unico lotto – sono stimate 20-30 mila euro.
