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Pulitzer d’oro per i due irlandesi, Walsh e Ivor Prickett

Un uomo esce con impeto da un veicolo blindato presso la postazione di pronto soccorso di Mosul Est, stringendo il corpo del fratello minore ucciso qualche momento prima da un attacco di mortaio dell’ISIS, 2016, Mosul, Iraq. Fotografia dalla serie “End of the Caliphate”, Courtesy and © Ivor Pricket
Ivor Prickett (left) and Declan Walsh. Courtesy of Ivor Prickett/X
Due talenti irlandesi conquistano il più alto riconoscimento del giornalismo mondiale. Declan Walsh, penna affilata della contea di Mayo, e Ivor Prickett, obiettivo sensibile originario di Cork, hanno vinto il Premio Pulitzer per il Giornalismo Internazionale grazie alla loro intensa e coraggiosa copertura della guerra civile in Sudan per il New York Times.

Basato a Nairobi, Walsh è il corrispondente capo per l’Africa del prestigioso quotidiano americano. Al suo fianco, il fotografo Prickett ha contribuito con immagini potenti che raccontano l’orrore e l’umanità in un conflitto devastante. Il loro lavoro ha portato alla luce non solo le ferite del Sudan, ma anche il controverso coinvolgimento degli Emirati Arabi Uniti nella guerra.

Un uomo esce con impeto da un veicolo blindato presso la postazione di pronto soccorso di Mosul Est, stringendo il corpo del fratello minore ucciso qualche momento prima da un attacco di mortaio dell’ISIS, 2016, Mosul, Iraq. Fotografia dalla serie “End of the Caliphate”, Courtesy and © Ivor Pricket

Il riconoscimento arriva in un periodo critico per il giornalismo, tra pressioni politiche e crescenti minacce legali. Marjorie Miller, a capo dei Premi Pulitzer, ha lodato il coraggio di “redazioni indomabili” che continuano a sfidare la censura e a difendere la verità.

Declan Walsh, espulso dal Pakistan nel 2013 per i suoi articoli scomodi, è una voce autorevole in prima linea sui fronti più caldi del mondo. Prickett, già vincitore al World Press Photo, continua a impressionare per la sua capacità di catturare la realtà con rara profondità visiva.

Ivor Prickett, Rifugiati siriani che vivono a Fayda, insediamento di tende nella valle della Beqaa in Libano, stanno fuori dalle baracche dove vivono, di fianco a un canale di acqua inquinata, 2014, Beqaa, Libano, Fotografia dalla serie “Seeking Shelter. Part I – East”, Courtesy and © Ivor Pricket

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