
La seconda edizione del festival La collina sale sempre ospita 22 artisti di varie nazionalità in sei comuni. Parlano i promotori Marzia Capannolo ed Ernesto Morales
“Questo Festival non ha un centro unico, ma molteplici centri emotivi. Ogni luogo attiva un’energia diversa, ogni comunità risponde in modo proprio. È in questa pluralità che risiede la forza del progetto”. Con queste parole la storica dell’arte e direttrice artistica Marzia Capannolo introduce il senso profondo del festival La collina sale sempre, in corso fino al 20 luglio in sei Comuni delle Langhe e del Monferrato. Da Castiglione Tinella a Castagnole delle Lanze, Barbaresco, Santo Stefano Belbo, Neive, Alba. Un progetto diffuso di arte contemporanea che giunge alla seconda edizione con installazioni site specific, mostre, residenze artistiche e appuntamenti pubblici.

Organizzato dall’Associazione Artefora in collaborazione con Radici Connesse, il festival nasce dal desiderio di creare un dialogo tra arte e paesaggio, memoria e innovazione. Il titolo trae ispirazione da La luna e i falò di Cesare Pavese, e richiama l’idea di una trasformazione profonda che, pur nel cambiamento, custodisce le tracce dell’esperienza vissuta.
“Camminare in questi luoghi è già di per sé un’esperienza estetica”, sottolinea Ernesto Morales, artista argentino ma anche fondatore di Artefora e fra i più attivi promotori del progetto. “Portarvi dentro l’arte significa riattivare un dialogo tra visibile e invisibile, tra ciò che resta e ciò che muta. Il nostro compito, come curatori e artisti, è facilitare questo incontro, senza mai forzarlo”.

Formato itinerante
Il festival si distingue per il suo formato itinerante e per l’attenzione alla relazione tra le opere e i luoghi che le ospitano. Torri campanarie romaniche, chiese sconsacrate, cantine, fienili e porticati diventano spazi espositivi inediti in cui l’arte si confronta con la storia e l’identità del territorio.

I ventidue artisti coinvolti provengono da Italia, Argentina, Perù e Lettonia. Quest’ultima protagonista di un focus speciale dedicato ad alcune tra le voci più significative della scena baltica contemporanea: Māris Čačka, Ritums Ivanovs, Sigita Daugule, Vineta Kaulaca e Kristina Elettra Rubine.

Ad aprire la manifestazione è stata il 21 giugno la mostra personale di Māris Čačka negli spazi di Artefora a Castiglione Tinella, vero centro nodale della rassegna. A completare l’allestimento iniziale, anche i progetti di Diego Soldà, Roberta Busato, Ana Hillar, Sara Berola, Carlo Colli, Andrea Marini, Gianfranco Chiavacci e Bruno Murialdo, tra pittura, scultura, installazioni e fotografia.

Il fine settimana successivo ha visto l’inaugurazione di mostre a Castagnole delle Lanze, con opere di Rubine, Stefania Fabrizi, Emanuela Lena, Daniele Aletti, Daniela M. Guggisberg, Victor Zea e Ivet Salazar, mentre nella torre medievale di Barbaresco è stato presentato un focus sulla pittura lettone contemporanea.

Past_Present
Tra i momenti salienti del programma anche la sezione speciale Past_Present, che sabato 28 giugno ha celebrato l’opera di Nedda Guidi con l’esposizione a Castiglione Tinella della scultura De-posizione (1977). recentemente protagonista del Padiglione Centrale della Biennale di Venezia 2024.

Domenica 29 giugno, invece, Morales ha inaugurato la doppia mostra Geografie della Luce a Santo Stefano Belbo e Geografie del Silenzio a Neive, in dialogo con il paesaggio e con il Festival Cesare Pavese. Sempre a Neive è stata presentata Super omnes, installazione di Riccardo Monachesi ispirata al simbolismo della conchiglia di San Rocco.
Oltre agli eventi espositivi, La collina sale sempre propone un ricco calendario di incontri, concerti e momenti di degustazione, in cui i prodotti d’eccellenza delle Langhe – tra vini, grappe, nocciole e zafferano – diventano parte integrante dell’esperienza artistica, grazie alla sinergia con l’associazione Radici Connesse.

Il festival si concluderà domenica 20 luglio con un evento finale tra i campi di lavanda di Ansèm, in cui arte e natura faranno da sfondo a un’ultima celebrazione corale di questo progetto che, come una collina, sale sempre, rinnovandosi a ogni passo.













