Print Friendly and PDF

Capolavoro medievale torna a casa: l’Arazzo di Bayeux in arrivo a Londra

In una scena dell'Arazzo di Bayeux, Harold Godwinson (il futuro re Harold II) confida con il re Edoardo il Confessore (1003 circa - 1066) prima di salpare da Bosham, nel 1064. L'arazzo è conservato nella città di Bayeux, in Normandia. (Foto di Hulton Archive/Getty Images)
In una scena dell’Arazzo di Bayeux, Harold Godwinson (il futuro re Harold II) si confida con il re Edoardo il Confessore (1003 circa – 1066) prima di salpare da Bosham, nel 1064. Credits: Hulton Archive. Courtesy of Getty Images.
Un prestito storico siglato tra Francia e Regno Unito riporta nel cuore di Londra uno dei più straordinari tesori dell’arte medievale. Dal 2026, l’Arazzo di Bayeux sarà protagonista al British Museum.

Una stoffa di 70 metri, mille anni di storia cuciti a filo e un ritorno atteso da secoli: l’Arazzo di Bayeux, capolavoro assoluto dell’arte medievale, lascerà la Normandia per tornare – per la prima volta – sul suolo britannico, dove tutto ebbe inizio.

L’eccezionale prestito è il frutto di un accordo diplomatico tra il Primo Ministro britannico Keir Starmer e il Presidente francese Emmanuel Macron. A partire da settembre 2026, l’arazzo sarà esposto al British Museum, in uno degli appuntamenti culturali più attesi del decennio.

Ricamato intorno al 1070, l’Arazzo di Bayeux racconta in 58 scene avvincenti la conquista normanna dell’Inghilterra da parte di Guglielmo il Conquistatore. Un racconto per immagini che comincia in Francia e culmina nella celebre battaglia di Hastings del 1066. Si tratta di un’opera senza eguali: nove pannelli, lino e lana, una narrazione epica cucita punto dopo punto, probabilmente realizzata nel Kent su commissione del vescovo Oddone, fratellastro di Guglielmo.

Dal 1983, il prezioso manufatto è custodito nell’omonimo museo di Bayeux. Ma l’imminente chiusura per restauro dell’edificio – prevista per il 2026 – ha offerto l’occasione perfetta per il suo “ritorno simbolico” in terra inglese.

L’arrivo dell’arazzo a Londra segna molto più di un semplice prestito: rappresenta il rilancio delle relazioni culturali franco-britanniche, dopo le frizioni legate alla Brexit. A sancirlo è una nuova stagione di cooperazione bilaterale che vedrà, in cambio, il trasferimento in Francia di alcuni dei più celebri reperti del British Museum, come i tesori di Sutton Hoo e le iconiche Figurine di Lewis, pezzi da scacchi risalenti al XII secolo.

Episodio dell’Arazzo di Bayeux. Credits: Universal History Archive/Universal Images Group. Courtesy of Getty Images.

“È il tipo di collaborazione museale internazionale che vogliamo sostenere”, ha commentato Nicholas Cullinan, direttore del British Museum. “L’Arazzo di Bayeux non è solo un capolavoro dell’umanità: è un ponte tra due nazioni legate da una storia condivisa e affascinante”.

Il Regno Unito aveva già tentato di ottenere il prestito dell’arazzo nel 1953 e nel 1966, ma invano. Solo nel 2022 si era giunti a un accordo formale, poi rimandato per motivi conservativi: l’arazzo, infatti, è estremamente fragile. Ma dopo nuovi studi e un’attenta pianificazione congiunta, il trasferimento è stato approvato. “La sua protezione resta la nostra priorità”, ha ribadito il Primo Ministro Starmer in un’intervista a History Extra.

Il pubblico potrà ammirarlo nella Sainsbury Exhibitions Gallery del British Museum da settembre 2026 a luglio 2027: una finestra imperdibile per vedere da vicino la “graphic novel” più antica d’Europa, testimonianza visiva della nascita di una nuova Inghilterra.

Commenta con Facebook