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Justin Sun, l’uomo da 6 milioni per una banana, ora punta su Trump

Justin Sun
Dalla banana di Cattelan alla moneta di Trump, Justin Sun continua a far parlare di sé. Il miliardario delle criptovalute e fondatore della blockchain TRON ha annunciato la scorsa settimana, con un tweet destinato a far rumore, l’intenzione di investire ben 100 milioni di dollari in $TRUMP, il memecoin ispirato al presidente Donald Trump.

Una mossa che, oltre a scuotere i mercati digitali, ha tutta l’aria di una dichiarazione politica e culturale. “$TRUMP su #TRON è la valuta di #MAGA!”, ha scritto Sun, evidenziando la volontà di stringere alleanze strategiche tra ecosistemi crypto e comunità filo-trumpiane come @GetTrumpMemes.

Non è la prima volta che Justin Sun fa notizia. Il collezionista cinese ha attirato l’attenzione internazionale nel dicembre scorso quando ha acquistato Comedian di Maurizio Cattelan — la celebre banana incollata al muro con del nastro adesivo — da Sotheby’s per 6,2 milioni di dollari. Poco dopo? L’ha mangiata. Un gesto performativo che ha fatto discutere il mondo dell’arte.

Ma l’arte non è l’unico campo in cui Sun ha deciso di giocare pesante. Lo scorso aprile, secondo un’inchiesta del New York Times, avrebbe investito 75 milioni di dollari in $WLFI, una moneta legata alla World Liberty Financial, società crypto a maggioranza riconducibile alla famiglia Trump.

Lanciato poco prima del secondo insediamento di Trump a gennaio 2025, $TRUMP ha avuto un’impennata del 300% nei primi giorni. Ma a marzo è arrivato il crollo: 12 milioni di dollari bruciati dagli investitori. Oggi, la criptovaluta sembra aver ritrovato una certa stabilità, con una capitalizzazione di mercato di 1,85 miliardi di dollari — comunque lontana dal picco iniziale di oltre 9 miliardi.

Dietro il velo della speculazione, però, crescono i sospetti. Secondo il Guardian, Trump avrebbe sfruttato la sua posizione per alimentare acquisti della moneta: emblematica la cena del 22 maggio alla Casa Bianca offerta ai principali investitori del token, tra cui lo stesso Sun. Il risultato però non è tardato: 148 milioni di dollari di acquisti in un solo giorno.

Esperti ed ex funzionari statunitensi parlano di uno scenario allarmante. Un esempio scolastico di ciò che i Padri Fondatori volevano evitare, ha dichiarato Paul Rosenzweig, ex procuratore federale. Più duro ancora Steven Levitsky, docente di Harvard: Non ho mai visto una corruzione così aperta in nessun governo moderno.

Dalle aste d’arte contemporanea agli asset digitali più controversi, Sun sembra muoversi come un collezionista di simboli. E, come spesso accade quando arte e potere si intrecciano, resta difficile capire dove finisca la strategia e dove inizi la “performance”

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