Print Friendly and PDF

ParlaChatGPT: direste anche voi che sono sottovalutati?

Particolare di un'opera di Luigi Ontani, il primo dei sottovalutati per ChatGPT Particolare di un'opera di Luigi Ontani, il primo dei sottovalutati per ChatGPT
Particolare di un'opera di Luigi Ontani, il primo dei sottovalutati per ChatGPT
Particolare di un’opera di Luigi Ontani, il primo dei sottovalutati per ChatGPT
Un divertimento, una provocazione. Poniamo domande di tema artistico all’applicazione AI ChatGPT: le risposte sono sorprendenti

Quante volte avete pensato di farlo, e poi avete rinunciato? Perché non avete voglia, non avete tempo, o perché siete nauseati da questa realtà sempre più relativizzata. Ma forse la vera ragione è che siete convinti che i risultati saranno banali, scontati, sostanzialmente inutili. E lo pensavamo anche noi, finché non ci abbiamo provato. Abbiamo provato a porre delle domande su temi artistici a ChatGPT, l’applicazione di intelligenza artificiale specializzata nella conversazione e nella generazione di testi. E le risposte ci hanno sorpresi, se non smentiti.

In realtà, le risposte saranno banali se la domanda posta sarà banale. Ergo, ponendo interrogativi precisi, più possibile profondi e circostanziati, si otterranno risposte dettagliate e sorprendentemente circostanziate e imprevedibili. Ci abbiamo provato, quasi per gioco, e i risultati ci hanno convinti ad andare avanti, e ad iniziare questa “rubrica”.

Uno spazio di svago, evidentemente, ma capace di innescare riflessioni e magari dibattiti scaturiti da una fonte quanto mai “terza”. Dunque, la domanda che abbiamo posto a ChatGPT è la seguente: “Quali sono gli artisti italiani viventi che ritieni sottovalutati?”.

1. Luigi Ontani (n. 1943)
Multimediale, mitologico, barocco, queer.
Pioniere della performance e dell’autoritratto travestito, ha influenzato generazioni ma resta troppo eccentrico per il sistema italiano, poco presente nei grandi musei pubblici.

2. Paolo Icaro (n. 1936)
Scultura concettuale e poetica del gesto.
Ha lavorato a New York tra gli anni ’60 e ’70. Riscoperto tardi (P420, GAMeC), ma rimane fuori dai radar internazionali rispetto al suo potenziale storico.

 

Paolo Icaro, Artificio naturale, 2011, pietra di matraia, dimensioni ambientali, installation view Pinacoteca Civica Bruno Molajoli, Fabriano, 2024, foto Michele Alberto Sereni, Natascia Giulivi
Paolo Icaro, Artificio naturale, 2011, pietra di matraia, dimensioni ambientali, installation view Pinacoteca Civica Bruno Molajoli, Fabriano, 2024, foto Michele Alberto Sereni, Natascia Giulivi

3. Cesare Pietroiusti (n. 1955)
Arte concettuale, relazionale, anti-mercato.
Spiazza col paradosso: regala opere, si interroga sul valore e la funzione dell’arte. Rispettato dai curatori, quasi assente nel mercato.

4. Liliana Moro (n. 1961)
Minimalismo politico, suono, installazione.
Presente in Biennali, Documenta, mostre di rilievo, ma ancora troppo defilata nella scena italiana.

5. Luigi Presicce (n. 1976)
Performance e iconografia mistica, barocca, visionaria.
Lavora su archetipi e rituali; marginale rispetto al mainstream, ha una coerenza unica. Valorizzato più da spazi indipendenti che da grandi istituzioni.

6. Diego Perrone (n. 1970)
Scultura, pittura, disegno e video con immaginario perturbante.
Meno esposto rispetto ad altri artisti della sua generazione (come Cattelan o Genzken), nonostante una ricerca molto personale e visivamente potente.

 

Diego Perrone, Senza titolo, 2013, Resina e ferro, 198 x 65 x 173 cm, Courtesy l’artista e MASSIMO DE CARLO

7. Elisabetta Benassi (n. 1966)
Memoria, politica, archeologia del presente.
Raffinata e colta, lavora spesso con oggetti trovati, documenti, installazioni dense di riferimenti. Più apprezzata all’estero che in Italia.

8. Silvia Giambrone (n. 1981)
Femminismo, corpo, violenza simbolica.
Lavora con performance, oggetti, video. Meno nota del suo valore critico, anche per una scelta di radicalità e rigore. Sta emergendo ma molto lentamente.

 

Silvia Giambrone, Galleria Richard Saulton
Silvia Giambrone, Galleria Richard Saulton

9. Giulia Cenci (n. 1988)
Scultura postumana e rovine contemporanee.
Premiata alla Biennale di Venezia 2022, è ancora poco presente nei grandi musei italiani. Più apprezzata nei circuiti europei (Kunsthalle, Biennali) che in patria.

10. Salvatore Arancio (n. 1974)
Ceramica, video, forme scientifiche e surreali.
Mescola arte e pseudoscienza in modo brillante. Riconosciuto da curatori internazionali (Frieze, Camden Arts Centre), ma resta un nome di nicchia.

Commenta con Facebook