
Dal 20 settembre al 21 novembre la galleria Thaddaeus Ropac inaugura la sua sede milanese con un inedito dialogo tra Georg Baselitz e Lucio Fontana
La notizia l’avevamo già anticipata: ma se una delle più brillanti e attiva gallerie al mondo sbarca in Italia, merita maggiore attenzione. E ora arrivano i dettagli dell’opening. A settembre dunque la galleria Thaddaeus Ropac inaugurerà la sua sede milanese in Piazza Belgioioso 2 con una mostra d’eccezione: L’aurora viene, un dialogo intenso e inedito tra Georg Baselitz e Lucio Fontana.
Curata in collaborazione con la Fondazione Lucio Fontana, l’esposizione mette in scena un confronto tra due artisti di epoche diverse ma uniti da una tensione comune verso la ridefinizione del linguaggio artistico. Seppur mai incontratisi, Baselitz ha più volte dichiarato la profonda influenza esercitata da Fontana sul proprio lavoro. Questo scambio ideale trova oggi un luogo fisico e concettuale nei nuovi spazi della galleria, all’interno dello storico Palazzo Belgioioso, progettato da Giuseppe Piermarini nel 1772.
Un dialogo attraverso lo spazio e la materia
La mostra presenta opere recenti di Baselitz, tra cui una scultura monumentale in bronzo e una serie di dipinti dagli sfondi scuri e dai centri vuoti, in cui figure capovolte sembrano emergere dal buio. Accanto a queste, una selezione significativa di lavori di Lucio Fontana – dai primi anni Trenta fino agli iconici Concetti spaziali e alle Fine di Dio degli anni Sessanta – testimonia la straordinaria evoluzione del maestro italo-argentino verso un’arte “oltre la superficie”.

Al centro dell’allestimento, spiccano il dipinto Aurora viene (2015) di Baselitz – che dà il titolo alla mostra – e una rara Fine di Dio rosa intenso di Fontana, in un suggestivo faccia a faccia che coniuga il cosmico e il corporeo.
Due visioni, un’origine comune
Sebbene distanti per stile e generazione, Baselitz e Fontana condividono un’urgenza: rompere con la tradizione per restituire all’arte una dimensione originaria, pre-linguistica, aperta. Per Fontana, il taglio sulla tela era un’apertura verso l’infinito. Per Baselitz, quel vuoto centrale è diventato “un’apparizione”, una soglia tra carne e spazio, tra visione e gesto.
“Il taglio di Fontana – ha dichiarato Baselitz – è stato per me un barlume di speranza. Nel mezzo, poteva esserci qualcosa”. Un “qualcosa” che l’artista tedesco ha continuato a cercare, invertendo i corpi, alleggerendo la materia, dissolvendo la gravità. Le sue figure spettrali, i centri oscuri, le superfici interrotte dialogano oggi con le fenditure, i buchi e le forme ovali di Fontana. In una mostra che è molto più di una bipersonale: è un’esplorazione dell’origine della forma e dell’universo.
L’aurora viene – Georg Baselitz & Lucio Fontana
Galleria Thaddaeus Ropac, Milano
Inaugurazione pubblica: 20 settembre, ore 14.00-17.00
20 settembre – 21 novembre 2025














