Print Friendly and PDF

Addio a Fabio Gori, il collezionista che ha rivoluzionato l’arte in Toscana

Fabio Gori
Fabio Gori
Fabio Gori, 70 anni, imprenditore e mecenate, è morto sabato scorso nella sua casa di Prato dopo una lunga malattia. Secondogenito di Giuliano Gori – il visionario creatore della Fattoria di Celle – Fabio ha portato avanti con i fratelli Paolo, Patrizia e Stefania l’eredità artistica di famiglia, trasformando l’azienda tessile di famiglia in un laboratorio di arte contemporanea.

La sua vita è stata un ponte tra industria e avanguardia: dalla villa-museo di Celle alla sede della Gori Tessuti & Casa a Calenzano, dove dal 2019 ha lanciato “Arte in Fabbrica”, portando installazioni tra i telai industriali. La sua casa-privata a Prato era un manifesto di questo approccio: pavimenti in marmo progettati da Sol LeWitt, un lucernario di Piero Dorazio, corrimani di Gianni Ruffi.

I funerali si terranno domani alle 10.30 nella cappella della villa di Celle, a Santomato di Pistoia. A celebrare il rito sarà padre Bernardo Gianni, abate di San Miniato al Monte. Intanto, alla Pubblica Assistenza di Prato, dove è esposta la salma, continua a fluire un fiume di collezionisti, artisti e operai dell’azienda di famiglia. Tutti accomunati dal ricordo di un uomo che sapeva coniugare la concretezza dell’imprenditore tessile con l’audacia del collezionista d’arte.

L’esperienza di “Arte in Fabbrica”

Fabio e Paolo Gori hanno portato l’arte contemporanea nella loro azienda tessile di Calenzano. Un progetto nato dalla passione dei due fratelli per l’arte e dalla volontà di integrare cultura e lavoro quotidiano. Nella sede della Gori Tessuti e Casa, tra scaffali di stoffe e uffici, sono state allestite mostre temporanee che durano diversi mesi. Opere site-specific dialogano con gli spazi produttivi, visibili sia dai dipendenti che dai clienti durante gli orari di lavoro. Dopo l’esordio con Vittorio Corsini, è stata la volta di Flavio Favelli, scelto per la sua capacità di interpretare la realtà contemporanea. L’iniziativa prevede anche eventi collaterali come incontri e performance. “Volevamo che l’arte uscisse dai luoghi convenzionali”, spiegava Fabio con Paolo Gori, per un progetto incluso anche nella prossima edizione di Artissima.

La fattoria di Celle

Il progetto di Arte Ambientale, avviato nel 1982, comprende una vastissima quantità di opere d’arte distribuite prevalentemente nel parco circostante la Villa e cuore del progetto, a Santomato di Pistoia. Nell’arte ambientale lo spazio è parte integrante e inamovibile del progetto dell’artista poiché contribuisce al processo creativo: dato naturale e opera sono inscindibili. Per questo, alla base del progetto, c’è il massimo rispetto della natura, di cui è vietato cambiare la conformazione ai fini della creazione dell’opera. Fedelmente a questi principi la Collezione ospita ad oggi più di 80 opere ambientali, disseminate sia negli spazi esterni che in quelli interni della tenuta. Tra gli artisti che hanno principiato il Parco: Dani Karavan, Fausto Melotti, Robert Morris, Magdalena Abakanowicz, Alberto Burri, a cui si sono aggiunti nel tempo decine d’altri nomi, da ogni parte del mondo.

Commenta con Facebook