
Il Tribunale distrettuale centrale di Seul ha emesso un mandato di arresto nei confronti di Kim Keon-hee, ex first lady della Corea del Sud, accusata di frode azionaria, corruzione e interferenze elettorali. Kim, che respinge tutte le imputazioni, è nota anche per il suo passato da organizzatrice di importanti mostre d’arte con artisti come Andy Warhol, Marc Chagall, Mark Rothko, Le Corbusier e Alberto Giacometti.
Il provvedimento arriva otto mesi dopo l’arresto del marito, l’ex presidente Yoon Suk Yeol, accusato di aver tentato di imporre la legge marziale nel dicembre scorso. È la prima volta che un’ex coppia presidenziale sudcoreana si trova contemporaneamente in carcere. Kim, che rischia il processo per 16 capi di imputazione, è sospettata di aver manipolato il prezzo delle azioni di Deutsch Motors tra il 2009 e il 2012 e di aver influenzato in modo illecito le candidature alle elezioni del 2022 e del 2024. Le contestazioni comprendono anche presunti regali di lusso — borse Chanel, gioielli e un ciondolo Van Cleef — non registrati nelle dichiarazioni patrimoniali ufficiali.
Il caso più noto riguarda una borsa Dior. Nel gennaio 2024, un video girato di nascosto mostrava Kim mentre sembrava accettare come “omaggio”(o meglio “dono a fini corruttivi”) un accessorio del valore di oltre duemila euro. Per quell’episodio non fu incriminata, ma l’immagine pubblica risultò danneggiata e il caso ebbe ripercussioni politiche, contribuendo al risultato negativo del partito di governo alle elezioni parlamentari dell’aprile 2024.
Secondo l’accusa, Kim avrebbe ricevuto due borse Chanel dal valore complessivo di oltre dodicimila euro e una collana di diamanti dalla Chiesa dell’Unificazione, in cambio di un atteggiamento favorevole di Yoon verso le attività del gruppo religioso. A dicembre 2024, un suo stretto collaboratore, lo sciamano Jeon Seong-bae, fu arrestato per aver fatto da intermediario. Jeon ammise di aver ricevuto i beni, sostenendo però di averli persi prima di consegnarli a Kim. Il mese scorso, alcune sedi della Chiesa sono state perquisite.
Nel primo viaggio ufficiale della coppia, nel 2022, Kim indossò un ciondolo da 37mila euro non dichiarato come previsto dalla legge. È accusata inoltre di aver preso parte, tra il 2010 e il 2012, a un piano per gonfiare il valore delle azioni di un’azienda importatrice di automobili e, nel 2023, di un’impresa edile collegata a un progetto di ricostruzione legato a una visita di Yoon in Ucraina.

Secondo Yonhap News, inizialmente era stata destinata al Centro di Detenzione di Seul a Uiwang, dove si trova anche Yoon, per poi essere trasferita al Centro di Detenzione di Seul Meridionale. La procura ha giustificato la misura cautelare con il rischio di inquinamento delle prove.
Prima di diventare first lady, Kim dirigeva la società Covana Contents, specializzata nell’organizzazione di grandi mostre. Tra il 2009 e il 2019 ha portato in Corea del Sud esposizioni dedicate a Warhol, Chagall, Rothko, Le Corbusier, Giacometti e al Fauvismo, attirando centinaia di migliaia di visitatori. Durante il suo mandato presidenziale, Kim si è presentata come “venditrice della cultura K”, promuovendo la diplomazia culturale del Paese e sostenendo progetti di inclusione artistica, tutela del patrimonio e cooperazione internazionale attraverso mostre e iniziative culturali.
Il caso di Kim Keon-hee rappresenta un punto di svolta nella storia politica sudcoreana: non solo per le accuse di corruzione e frode azionaria che la coinvolgono, ma anche per il modo in cui la sua carriera culturale e imprenditoriale si intreccia con il suo ruolo pubblico. Mentre il procedimento giudiziario segue il suo corso, il Paese osserva con attenzione le implicazioni politiche e legali della prima coppia presidenziale finita contemporaneamente sotto inchiesta.














