
Il Woodmere, museo ospitato in una villa ottocentesca a Philadelphia, ha citato in giudizio l’amministrazione del presidente Donald Trump per la revoca di una sovvenzione federale da 750.000 dollari. L’istituzione aveva già ricevuto circa 195.000 dollari, ma il resto dei fondi è stato bloccato in seguito all’ordine esecutivo Continuing the Reduction of the Federal Bureaucracy, firmato il 14 marzo 2025.
Con quell’atto, la Casa Bianca ha interrotto il finanziamento a diverse agenzie federali giudicate “non necessarie”, tra cui l’Institute of Museum and Library Services (IMLS) e il programma Save America’s Treasures, che sostiene progetti di conservazione storica e la tutela di collezioni considerate di rilievo nazionale.
Il 27 agosto il museo ha presentato un ricorso ufficiale per ottenere la parte mancante della sovvenzione. Secondo la direzione, i fondi dell’IMLS erano indispensabili per progetti già avviati, che includevano conservazione, aggiornamento dei cataloghi e digitalizzazione delle opere. Attività che, nelle intenzioni del Woodmere, avrebbero contribuito a preparare la grande mostra “Arc of Promise”, in programma per il 2026, dedicata agli artisti di Filadelfia e pensata per il 250° anniversario della Dichiarazione d’Indipendenza.
La collezione del museo, arricchita dalle donazioni del collezionista Charles Knox Smith (1845–1916), riflette anche l’impatto della Guerra Civile americana, attraverso opere come il busto di Abraham Lincoln di Sarah Fisher Ames. Tra le figure centrali della storia del Woodmere, Edith Emerson, direttrice dal 1940 al 1978, che dedicò particolare attenzione all’esposizione di artiste donne. La sua compagna, Violet Oakley, è ricordata come la prima statunitense ad aver ricevuto una commissione per un grande murale pubblico.
Il ricorso sottolinea che il museo aveva già rispettato la condizione di raccogliere una cifra equivalente tramite donatori privati, come richiesto dal bando, e che i contratti con enti esterni per la conservazione e la digitalizzazione erano già stati firmati. Ora quei lavori rischiano di restare senza copertura. Il caso del Woodmere è insolito perché approda in tribunale, ma non è isolato: altri istituti culturali della città, tra cui il Penn Museum, il South Asian American Digital Archive e il Rosenbach Museum and Library, hanno subito tagli simili.
In una dichiarazione a The Art Newspaper, William R. Valerio, direttore e amministratore delegato del Woodmere, spiega: “Quando il Save America’s Treasures grant assegnato al Woodmere nel 2024 è stato interrotto nel 2025, abbiamo avanzato più volte richieste di revisione all’IMLS e cercato il sostegno dei nostri rappresentanti eletti. Non avendo avuto risposte, abbiamo deciso di intraprendere l’azione legale. Rimaniamo determinati a proseguire fino a quando la sovvenzione non sarà ripristinata, così da garantire il lavoro di conservazione, archiviazione e tutela della nostra collezione”.













