
300 opere tra fotografie vintage, disegni, litografie, ready-made per la grande retrospettiva che Palazzo Reale dedica al maestro delle avanguardie
Il percorso espositivo riunisce circa 300 opere tra fotografie vintage, disegni, litografie, ready-made. E documenti provenienti da collezioni pubbliche e private. Un viaggio completo nei temi cardine della ricerca del grande artista: autoritratti e ritratti, figure femminili e nudi, moda e cinema, rayografie e solarizzazioni. Dal 24 settembre all’11 gennaio 2026, Palazzo Reale ospita “Man Ray. Forme di luce”, una retrospettiva che celebra uno dei protagonisti assoluti del Novecento. Artista visionario e instancabile sperimentatore di linguaggi che hanno segnato in profondità l’arte, la fotografia, il design e la cultura contemporanea.
Curata da Pierre-Yves Butzbach e Robert Rocca, la mostra rientra nel programma dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026. Il percorso di eventi che accompagnerà i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali. Nato a Philadelphia nel 1890 come Emmanuel Radnitsky, Man Ray adottò presto lo pseudonimo che unisce “Man” e “Ray” (“raggio di luce”), simbolo della sua ricerca artistica. Pittore, fotografo, regista, dadaista e surrealista, ha saputo attraversare i movimenti più radicali del secolo, collaborando con figure come Marcel Duchamp, André Breton e Paul Éluard.

A Parigi, negli anni Venti, inventa la rayografia, componendo immagini senza macchina fotografica, e sviluppa con Lee Miller la tecnica della solarizzazione. Che dona ai contorni un’aura luminosa e spettrale. Muse, compagne e amiche – da Kiki de Montparnasse a Lee Miller, da Meret Oppenheim ad Adrienne Fidelin – diventano protagoniste delle sue opere, con icone assolute come Le Violon d’Ingres. C’è anche questa nelle immagini e nel video che noi anticipiamo…

















