
Durante i mesi della pandemia, la National Gallery of Art di Washington, DC, ha avviato un approfondito studio su quattro dipinti attribuiti a Johannes Vermeer. Le analisi hanno rivelato un dettaglio inatteso: sotto la superficie della celebre Ragazza con il cappello rosso (1664–69 c.a.) si nasconde un ritratto maschile.
Le indagini sono state condotte grazie a tecniche di imaging avanzato e a un esame microscopico delle superfici pittoriche. Inizialmente, gli studiosi avevano ipotizzato che l’opera sottostante fosse di un autore non identificato, a causa delle pennellate insolitamente sciolte. Ricerche più recenti, però, hanno chiarito che Vermeer stesso utilizzava spesso questo approccio nella fase preparatoria, per poi tornare sul dipinto e rifinirlo con la precisione che lo caratterizza.
Il personaggio nascosto indossa un cappello a tesa larga e un colletto con cravatta a nappa, elementi che collocano la scena tra il 1650 e il 1655. Se attribuito a Vermeer, questo ritratto sarebbe tra le sue prime opere conosciute, accanto a Cristo nella casa di Marta e Maria (1654–55), e rappresenterebbe il suo unico ritratto maschile documentato.
La scoperta apre nuove prospettive anche per la ricostruzione degli anni giovanili dell’artista e del suo metodo creativo. Non mancano però ipotesi alternative: Vermeer possedeva infatti due ritratti maschili del collega di Delft, Carel Fabritius, morto prematuramente e noto per una produzione oggi ridotta a una dozzina di opere. Alcuni studiosi suggeriscono che il dipinto nascosto potrebbe essere proprio di Fabritius, successivamente coperto da Vermeer.
Gli specialisti della NGA sottolineano che l’attribuzione rimane incerta: la teoria non è ancora stata né confermata né smentita. Resta tuttavia il fascino di un enigma che potrebbe non solo ampliare il catalogo di Vermeer, ma anche gettare nuova luce sulla figura di Fabritius.














