
Casa Balla entra nel patrimonio dello Stato: la dimora futurista di via Oslavia 39B, a Roma, diventa museo nazionale
Casa Balla è ufficialmente proprietà dello Stato. Il Ministero della Cultura ha sottoscritto oggi l’atto di acquisizione della storica abitazione-studio di Giacomo Balla in via Oslavia 39B a Roma. Dove l’artista visse e lavorò dal 1929 fino alla sua morte nel 1958. L’atto è stato firmato dal Direttore generale Musei, Massimo Osanna: l’acquisizione, condotta attraverso la Direzione generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio con il supporto della Soprintendenza Speciale di Roma, rientra nel Piano triennale d’investimenti 2022–2024 e 2023–2025.

Il valore complessivo dell’operazione è di 6,9 milioni di euro: 6 milioni per le opere e gli arredi e 900 mila per l’immobile, comprensivi dei diritti d’autore. Con l’ingresso di Casa Balla nel patrimonio dello Stato, il Sistema museale nazionale si arricchisce di un nuovo polo dedicato al Futurismo. L’abitazione, concepita come un laboratorio totale in cui ogni superficie, colore e oggetto rispecchia la visione artistica dell’artista e delle figlie Luce ed Elica, sarà trasformata in casa-museo nazionale.

“È una giornata speciale”, ha dichiarato Luigi La Rocca, Capo del Dipartimento per la Tutela del Patrimonio culturale. “Dopo un lungo iter istruttorio, la casa viene acquisita con i suoi arredi e le opere originali: un nuovo museo dedicato a uno dei grandi protagonisti dell’arte del Novecento”. “È un giorno importante – ha aggiunto Massimo Osanna –. Casa Balla, dimora unica in cui ogni dettaglio racconta l’energia creativa dell’artista, entra nel patrimonio dello Stato. Il prossimo passo sarà renderla pienamente accessibile, accompagnando il pubblico alla scoperta del Futurismo e della sua eredità”.













