
Costruito durante il Ventennio fascista, il Palazzo delle Poste di Palermo al suo interno è uno scrigno che racchiude elementi architettonici, pitture e oggetti di design in stile futurista e Art Deco. E ha da raccontare anche una storia che risale ai tempi dello sbarco degli Alleati in città…
È uno scrigno di capolavori ancora poco conosciuto il Palazzo delle Poste di Palermo. Un edificio dal prospetto imponente e austero, che si erge sulla centralissima Via Roma, tipica espressione della temperie storica in cui è nato, ovvero la dittatura fascista. Progettato dall’architetto Angiolo Mazzoni, il Palazzo al suo interno riserva sorprese che il pubblico avrà la possibilità di scoprire durante le visite organizzate da Le Vie Tesori, rassegna che ogni anno, nei fine settimana di ottobre e novembre, apre le porte dei monumenti palermitani solitamente poco (o per niente) accessibili ai visitatori.

Razionalismo, Art Deco, Futurismo: sono queste le anime che convivono nel Palazzo delle Poste, per un’immersione artistica che non lascia indifferenti. Anzi: a prendere il sopravvento è il senso di meraviglia. A partire dalla monumentale scala elicoidale che dal piano terra conduce ai piani superiori, un parossistico e ardito esperimento architettonico che fa tornare alla memoria le espressioni più audaci di Balla e Boccioni.
Ai piani superiori, si accede a un vero e proprio museo del Futurismo, distribuito tra gli uffici e la sala del Consiglio: qui sono installate le cinque tele di Benedetta Cappa Marinetti ispirate ai moderni mezzi di comunicazione (quelli di allora), esposte pochi anni fa anche al Guggenheim Museum di New York. E ancora, due opere di Tato, aeropittore futurista, un quadro di Piero Bevilacqua sull’ “avveniristica” televisione, una scultura classica di Corrado Vigni. Tutti gli elementi di cui si compongono questi ambienti sono originali, capolavori del design degli anni Venti e Trenta: arredi, tendaggi, pannelli, reperti d’epoca, e i mobili che arrivano dalle fabbriche Ducrot.

Il percorso di visita proposto da Le Vie dei Tesori quest’anno si amplia. Per la prima volta, viene aperto al pubblico il Casellario americano, composto da 660 cassette postali e impiantato dagli Alleati nel 1943. Una volta sbarcati a Palermo, gli americani requisirono il Palazzo delle Poste, facendone così il centro di coordinamento della corrispondenza militare della città.
Terminata la guerra, il Casellario per oltre mezzo secolo venne utilizzato dai palermitani, custodendo lettere e pacchi di chi non voleva o non poteva riceverli a casa. E chissà quante storie segrete e clandestine potrebbero raccontare queste cassette.
Sabato 8 novembre, dalle ore 9 alle 18:30, è possibile visitare, oltre al Casellario, anche il Palazzo. Il fine settimana successivo, sabato 15 e domenica 16 novembre, sarà accessibile al pubblico soltanto il Casellario.











