
Oltre 140 espositori e tanti progetti collaterali per la fiera d’arte che torna dal 20 al 23 novembre negli spazi de La Nuvola dell’Eur
“Abbiamo voluto che Roma, dove da anni mancava una fiera, colmasse un vuoto di proposta. Con l’obiettivo di rivestire un ruolo propulsore nei confronti del Mezzogiorno e di tutta l’area mediterranea”. Con queste parole l’ideatore e organizzatore Alessandro Nicosia presenta Roma Arte in Nuvola, la fiera d’arte che quest’anno tocca le cinque edizioni. Visitabile dal 20 al 23 novembre negli spazi de La Nuvola dell’Eur, la rassegna – con la direzione artistica di Adriana Polveroni – conferma la propria natura trasversale, capace di coinvolgere non solo gallerie e operatori del settore, ma anche le principali istituzioni culturali.
La quinta edizione rinnova infatti la collaborazione con il Ministero della Cultura, Roma Capitale, Regione Lazio e con il patrocinio del Dicastero per l’Evangelizzazione della Città del Vaticano. Definendo un ecosistema in cui mercato, ricerca e divulgazione si intrecciano in modo virtuoso. Dopo gli oltre 38.000 visitatori del 2024, Roma Arte in Nuvola torna con una proposta ancora più articolata: più contenuti, più presenze internazionali, una programmazione culturale sempre più ricca.
Nei tre piani della Nuvola progettata da Massimiliano Fuksas, più di 140 espositori compongono un percorso che attraversa la modernità storica e la contemporaneità più avanzata, dalle avanguardie del Novecento ai nuovi linguaggi digitali. Offrendo al pubblico una panoramica ampia e diversificata sullo stato dell’arte oggi. “Arte in Nuvola c’è con le sue gallerie, in crescita qualitativamente per quanto riguarda il contemporaneo, con nuovi arrivi e tante conferme”, dichiara la direttrice. “E c’è con le gallerie del comparto del moderno, dove si attesta su livelli più che soddisfacenti, confermando la realtà di un mercato dinamico e che ci auguriamo in ulteriore crescita anche in virtù dell’introduzione dell’aliquota IVA al 5%, la più bassa d’Europa”.

Progetti monografici
Tra le presenze istituzionali, spicca il contributo dell’Assessorato alla Cultura di Roma con la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Che presenta la mostra Le acquisizioni della Galleria d’Arte Moderna dal 2012 ad oggi. Un racconto delle trasformazioni della collezione civica, arricchita negli ultimi anni da opere significative di Avenali, Monti, Pignotti, Strazza, Montessori e molte altre figure centrali della scena italiana.
A definire il carattere culturale della fiera contribuiscono tre importanti progetti monografici:
– Universo Naturale-Artificiale (in Nuvola) dedicato a Gino Marotta, a cura di Andrea Viliani, con un nucleo di rilievi e metacrilati che restituisce la poetica sospesa tra natura e artificio dell’artista.
– Tra acqua e luce, omaggio a Mario Airò curato da Adriana Polveroni, che riunisce lavori centrati sull’elemento luminoso, tra cui Aurora (2003) e una grande installazione con l’acqua come materia espressiva.
– Ultra Memoriam, dedicata al mondo visionario di Fabrizio Clerici, curata da Giulia Tulino. Un viaggio nell’immaginario fantastico dell’artista capace di fondere pittura, architettura e scenografia.
Grande attenzione è riservata anche alla fotografia con Immagini Impossibili, rassegna collettiva a cura di Arianna Catania che riunisce oltre cinquanta opere di trentatré fotografi italiani e internazionali. Accomunati dal desiderio di spingersi oltre i limiti del visibile, trasformando l’immagine in un territorio di sperimentazione e meraviglia.

Ospite d’onore la Corea
Ospite d’onore della fiera è la Repubblica di Corea, che presenta Fever State, nell’ambito dell’Anno degli Scambi Culturali Corea-Italia 2024-2025. La mostra, affidata a una nuova generazione di artisti – da Yun Choi a Minhoon Kim, da Yuja Kim a Kai Oh – propone un attraversamento delle molte anime della Corea contemporanea. Dove tradizione, tecnologia e memoria collettiva convivono in forme espressive ibride e in continua trasformazione.
Significativa anche la partecipazione del MUCIV – Museo delle Civiltà, che espone una delle storiche vetrine in legno e vetro del Museo Geologico d’Italia, colma di reperti fossili. E affiancata da un omaggio a Gino Marotta: un dialogo tra naturalia e artificialia che omaggia le Wunderkammer barocche e il lavoro dell’artista.
A questo si aggiungono i prestiti dei musei nazionali: il MAXXI porta in fiera una scultura in gesso di Giulio Paolini e l’installazione Aurora di Airò. La Galleria Nazionale presenta Isgrò cancella Isgrò (2024). Il Ministero degli Affari Esteri contribuisce con La sequenza (1971) di Fausto Melotti. Un insieme che rende la fiera un vero crocevia di istituzioni, musei e archivi.
Performance e talk
Ampio anche il programma performativo: Landfall di Sonia Andresano indaga il rapporto tra individuo e collettività attraverso un’azione corale. Try di Marilisa Cosello lavora sul corpo come mitologia e dispositivo critico. Missione Space Y di Filippo Riniolo mette in scena un’intervista dal futuro, invitando il pubblico a riflettere sulle implicazioni dell’esplorazione spaziale. L’Eternità di Alix Boillot trasforma il gesto del pianto in un ciclo ritmico e universale.
Completano la tre giorni una serie di talk che affrontano temi chiave per il presente dell’arte: tra questi, la conversazione Today is not Today dedicata alle esperienze immersive in VR. E un incontro sui giovani collezionisti, per indagarne motivazioni, desideri e tendenze.











