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Al Top in Italia. Ecco com’è la Sonnabend Collection Mantova

Sonnabend Collection, Mantova Sonnabend Collection, Mantova
Sonnabend Collection, Mantova
Sonnabend Collection, Mantova
Apre il 29 novembre a Palazzo della Ragione il museo destinato a cambiare radicalmente la panoramica dell’arte contemporanea in Italia

Ho messo insieme le due esigenze, i due desideri, e si è creato questo dialogo che ha portato a questo risultato che spero sia apprezzato dal pubblico”. Così il direttore artistico Mario Codognato sintetizza nella nostra intervista la genesi della Sonnabend Collection Mantova, il museo destinato a cambiare radicalmente la panoramica dell’arte contemporanea in Italia. Gli spazi restaurati del Palazzo della Ragione accolgono infatti una delle collezioni più influenti del secondo Novecento, ricchissima di capolavori non altrimenti ammirabili nel Paese.

Un nucleo di opere capace di ripercorrere alcune delle traiettorie più rilevanti dell’arte degli ultimi decenni, costruito nel corso di una lunga attività da Ileana Sonnabend – figura cardine del mercato internazionale – insieme al marito Michael e al figlio adottivo Antonio Homem. Da New York a Parigi, le gallerie da lei dirette hanno contribuito a diffondere movimenti allora emergenti. Dal Neo-Dada alla Pop Art, dal Minimalismo all’Arte Concettuale, fino ai protagonisti dell’Arte Povera e ai grandi interpreti della fotografia contemporanea.

 

Sonnabend Collection, Mantova
Sonnabend Collection, Mantova
Undici ambienti

Ma perché Mantova?Come tutte le cose nella vita, la scelta è stata forse anche casuale”, riprende Codognato. ”Io per motivi miei biografici conosco la famiglia Sonnabend da sempre. Ho avuto anche l’occasione di lavorare con loro a un progetto simile o parallelo quando ero al Museo Madre di Napoli. Per altri motivi ero in contatto con l’amministrazione comunale di Mantova perché ho curato dei progetti espositivi in questo territorio. Parlando con il sindaco, mi ha raccontato di questo straordinario edificio medievale nel centro della città per il quale cercavano una nuova funzione pubblica. Io sapevo che a loro volta i Sonnabend cercavano una sede a lungo termine per esporre la loro collezione… E il risultato è questo”.

Il percorso espositivo, definito dal direttore assieme ad Antonio Homem, si sviluppa in undici ambienti che seguono un ordine storico e tematico. Attraversando un arco temporale che va dal secondo dopoguerra alle ricerche più recenti. In mostra 94 opere, selezionate per restituire al visitatore un racconto coerente delle trasformazioni culturali del XX e XXI secolo.

 

 

La prima parte dell’allestimento introduce il clima artistico nato dalla crisi dell’Espressionismo Astratto e dall’emergere di nuove modalità narrative negli anni Cinquanta e Sessanta. Con lavori di figure chiave come Jasper Johns, Robert Rauschenberg, Cy Twombly e Jim Dine, accostati a voci europee tra cui Mario Schifano e Michelangelo Pistoletto.

Segue un approfondimento sulla Pop Art, movimento che grazie all’intuito di Ileana Sonnabend trovò presto spazio in Europa. Compaiono opere di Andy Warhol, Roy Lichtenstein, James Rosenquist e Tom Wesselmann, insieme alle sculture di Claes Oldenburg e George Segal.

 

Sonnabend Collection, Mantova
Sonnabend Collection, Mantova
Tanta Italia

Le sale successive indagano la radicalità del Minimalismo e del Concettuale, con lavori di Donald Judd, Robert Morris, Sol LeWitt, Mel Bochner. Una sezione è dedicata alla stagione successiva, quando artisti come Bruce Nauman e Richard Serra hanno spinto la ricerca verso nuove tensioni scultoree e ambientali. Uno dei nuclei più significativi del museo è quello dedicato all’Arte Povera, con opere di Jannis Kounellis, Gilberto Zorio, Mario Merz, Giovanni Anselmo, Giulio Paolini e Pier Paolo Calzolari. Testimonianza del legame diretto di Sonnabend con la scena torinese.

Gli anni Settanta e Ottanta trovano spazio in due grandi sezioni che intrecciano performance, fotografia, video e pratiche concettuali. Si incontrano Gilbert & George, Vito Acconci, Piero Manzoni, i coniugi Becher, Hiroshi Sugimoto, William Wegman, Richard Artschwager e molti altri. Un ulteriore capitolo è dedicato alle nuove interpretazioni pittoriche e fotografiche emerse nello stesso periodo, con autori come Candida Höfer, Elger Esser e Matthias Schaller.

 

 

Un focus specifico approfondisce il Neo-Espressionismo tedesco attraverso opere di Anselm Kiefer, Jörg Immendorff e A.R. Penck, mentre la conclusione del percorso introduce la stagione Neo-Geo americana con lavori di Jeff Koons, Haim Steinbach e Ashley Bickerton. Noi per ora documentiamo tutto con immagini e video…

 

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