Print Friendly and PDF

Safar: un viaggio tra Roma e Algeri

SAFAR — parola araba che significa “viaggio”, mette in relazione due città che si affacciano sullo stesso mare, e restituisce il risultato di un progetto di mobilità artistica in cui pratiche, immaginari e narrazioni si muovono insieme alle persone

Ha aperto ieri, 13 dicembre 2025, negli spazi della Galleria delle Arti di San Lorenzo, سفر • SAFAR, un progetto di scambio culturale che intreccia la residenza dell’artista algerino FWAD e la mostra collettiva Fragments, curata da XBM Studio. Promosso da SA.L.A.D. – San Lorenzo Art District in partnership con XBM Studio (Algeri) e con la collaborazione dell’Istituto Italiano di Cultura di Algeri, AARC e del Ministero della Cultura e delle Arti d’Algeria, SAFAR — parola araba che significa “viaggio” — mette in relazione due città che si affacciano sullo stesso mare, e restituisce il risultato di un progetto di mobilità artistica in cui pratiche, immaginari e narrazioni si muovono insieme alle persone. Dal 2 dicembre l’artista FWAD è immerso nel quartiere romano di San Lorenzo, dove sta sviluppando una ricerca che unisce la memoria personale e a quella della stratificazione urbana. La mostra di restituzione del suo lavoro si affianca a Fragments, concepita da XBM Studio come una costellazione di “opere-soglia”, con i lavori di Mohic, Krez, Amina Zlc, Noun, Rachda Bakli, Mehdia Drir, Lmnt, Lokher, Sid e Billel Decherani.

Scambi mediterranei: un dialogo tra culture vicine

In سفر • SAFAR l’idea di viaggio non è solo spostamento fisico, ma costruzione di un ponte tra due realtà, quella italiana e quella algerina, che, pur appartenendo a contesti politici e storici differenti, condividono una vicinanza geografica e culturale che il Mediterraneo amplifica. Così, la residenza diventa un luogo di attraversamento, un laboratorio in cui Roma e Algeri si osservano reciprocamente, rivelando fratture e continuità: ritmi urbani, memorie collettive, stratificazioni sociali. In questo orizzonte, San Lorenzo si offre come paesaggio vivo, capace di accogliere lo sguardo di FWAD e di lasciarsi trasformare a sua volta. Lo scambio proposto da SA.L.A.D. e XBM Studio non sposta semplicemente opere e artisti, ma attiva un processo di contaminazione fertile. Al pubblico si restituisce la possibilità di leggere il Mediterraneo non come confine ma come spazio condiviso di transito, ascolto e immaginazione.

Gli artisti come mediatori culturali, le opere come metonimie di altri mondi

Gli artisti coinvolti nel progetto e nella collettiva Fragments assumono il ruolo di veri e propri mediatori culturali, capaci di tradurre esperienze, tensioni e desideri in forme visive che diventano strumenti di conoscenza. Le opere in mostra funzionano come metonimie, frammenti minimi che rimandano a interi universi. La logica del “frammento” proposta da XBM Studio rinforza le opere in mostra. Ogni lavoro è una soglia che introduce possibilità narrative, una porzione di realtà che si espande nello sguardo dello spettatore. Allo stesso modo, il percorso di FWAD restituisce un territorio attraversato e interiorizzato, dove la dimensione personale si intreccia con quella collettiva. In SAFAR, l’arte diventa così un dispositivo di relazione: una lingua che non divide, ma connette; un viaggio che non termina nello spazio espositivo, ma prosegue nella capacità delle immagini di costruire nuove storie condivise.

 

Commenta con Facebook