
Dopo il rinvio di un anno, la diciottesima edizione della Istanbul Biennial, programmata per essere un progetto triennale in tre parti, si chiude al primo capitolo, con le dimissioni a sorpresa della curatrice, Christine Tohmé
La Fondazione per la Cultura e le Arti di Istanbul (IKSV), l’ente che organizza la manifestazione, ha annunciato in una nota che la biennale, intitolata “The Three-Legged Cat” (Il gatto a tre zampe), “si concluderà dopo la sua prima tappa, a seguito della decisione di Tohmé di dimettersi per circostanze personali“. Il progetto originario prevedeva un programma accademico nel 2026 e una seconda esposizione nel 2027.
La prima mostra, inaugurata il 20 settembre e conclusa il 23 novembre, aveva registrato un grande successo di pubblico, superando i 600mila visitatori in otto sedi diverse della città, dopo un triennio di burrasca: nel febbraio 2023, il comitato consultivo aveva selezionato all’unanimità Defne Ayas (oggi direttrice del Van Abbemuseum di Eindhoven) come curatrice, ma poi l’IKSV, quasi a sorpresa, aveva nominato Iwona Blazwick. Lo sgambetto ad Ayas fu dovuto alla curatela del Padiglione Turco alla Biennale di Venezia 2015, dedicato all’artista concettuale armeno Sarkis, che in più occasioni ha fatto riferimento all’argomento tabù del genocidio armeno. Iwona Blazwick, a sua volta, si dimise in seguito alle polemiche scatenate, insieme ad altri tre membri del comitato.
Così, finita abruptamente la 18.ma edizione, l’IKSV ha annunciato che i preparativi per la prossima, prevista per il 2027, inizieranno a breve. Il nome del curatore sarà reso noto nel 2026. Aggiornamenti in corso

Chi è Christine Tohmé
La pratica curatoriale e istituzionale di Christine Tohmé (vive e lavora a Beirut) si concentra sulla produzione culturale, l’educazione artistica e la costruzione di comunità. Nel 1993, Tohmé ha fondato Ashkal Alwan, un’organizzazione no-profit che continua a sostenere le pratiche artistiche contemporanee attraverso varie iniziative, tra cui il programma di studio gratuito Home Workspace Program (2011–presente) e le piattaforme online Perpetual Postponement e aashra. In qualità di curatrice, Tohmé ha ideato numerosi programmi multidisciplinari, tra cui Home Works: A Forum on Cultural Practices, Beirut (dal 2002), e la Sharjah Biennial 13: Tamawuj, che si è svolta varie città tra il 2017 e il 2018.











