“Il ritratto – scrive Francesco M. Cantaluccio – sta tra il passato e il futuro, sospeso in un equilibrio magico che ha il potere di fermare il tempo”.
Il testo è realizzato per il Festival Internazionale della Fotografia di Roma in corso al MACRO fino all’11 gennaio 2015 e racconta in pochi punti il ritratto come elemento che contiene in sé sia una storia individuale che quella sociale del tempo in cui viene realizzato.
Con la nascita della fotografia i ritratti vengono delegati dalla pittura alla scrittura con la luce. I contenuti restano identici: il ritratto come identità di persone singole e di un popolo multiplo.
Marco Delogu, direttore del Festival Internazionale della Fotografia di Roma alla sua XXIII edizione, ha voluto lanciare l’amo, non semplice, della disquisizione intorno al ritratto. Ed in effetti il Festival è realizzato come fosse un enorme ritratto attraverso cui viene offerta l’occasione di conoscere storie, emozioni ed esperienze e di viverne di nuove.
“Il pubblico – scrive Delogu – interagisce con le fotografie, le pareti rimandano sguardi agli sguardi e il tutto genera nuove immagini”.
Un incontro dunque creato per indagare sulle varie tipologie del ritratto, quello di posa, lento e ragionato, ma anche il ritratto che nasce da esigenze di cronaca e di informazione, legato ai fenomeni e ne ferma i momenti per indagare la storia. Un Festival che vuole indagare anche le tecnologie che influenzano sempre più la rappresentazione e la pratica fotografica e che diventano intrinseche all’opera d’arte.
L’intera manifestazione ruota intorno a “Portrait“, una collettiva di autori selezionati e suggeriti da fotografi, curatori, critici e direttori di musei.
All’interno degli spazi del MACRO spiccano “The Beats” di Larry Fink, ritratti di musicisti, scrittori e artisti della beat generation. “Conflitto e identità” di Adam Broomberg e Oliver Chanarin che affianca ritratti di anarchici svelati da documenti dell’Archivio di Stato di Roma.
O ancora gli scatti realizzati da minori stranieri non accompagnati, seguiti da Save the Children, che raccontano i loro sogni, le incertezze e la voglia di dialogo. E passando per “Crani” di Antonio Biasiucci, per finire con le fotografie oneste e coraggiose di Zanele Muholi che ha fermato nella luce, senza giudicare, i volti di lesbiche e transgender della sua terra: un lavoro pulito che rammenta la semplice umanità di queste persone.
La manifestazione dal MACRO si allarga alla città in un alternarsi di richiami e rimandi che sottolineano l’interdisciplinarità della fotografia con gli studi antropologici, sociologici e semiotici, e che coinvolge accademie di cultura, teatri, gallerie, cinema e altri musei dove si alternano autori e progetti espositivi di ampio respiro.
Come la prima grande mostra che Roma dedica a Dennis Hopper, “Scratching the surface” alla Gagosian Gallery. O come l’esposizione “Photography I”, all’Accademia Tedesca a Villa Massimo, che mette insieme le immagini di August Sander ed Helmar Lerski.
Il Festival Internazionale della Fotografia non si ferma alla città di Roma. E’ nata una collaborazione con Milano dove si sposterà tra il 14 e il 16 novembre ai Frigoriferi Milanesi, sede dell’archivio fotografico di Mulas e dove da fine gennaio si potranno vedere anche le fotografie di Antonia Mulas, Larry Fink e Roger Ballen.
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INFORMAZIONI UTILI:
FOTOGRAFIA. Festival Internazionale di Roma – XIII edizione
27 settembre 2014 – 11 gennaio 2015
MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma
via Nizza 138, Roma
orari: Da martedì a domenica ore 11.00-19.00; sabato ore 11.00-22.00
(la biglietteria chiude un’ora prima); chiuso il lunedì, il 25 dicembre e il 1° gennaio;
24 e 31 dicembre chiusura ore 14 (ultimo ingresso ore 13)
biglietti: € 13,50 intero (non residenti); € 11,50 ridotto (non residenti); riduzioni e gratuità secondo la normativa vigente;
Tel 060608 (tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00) +39 06 67 10 70 400
www.fotografiafestival.it