Guidate da un olio su tela di Francis Picabia (“Points“, del 1951, stimato €120.000-180.000), saranno in totale 240 le opere che andranno all’incanto il prossimo giugno da Artcurial a Parigi.
La maison d’oltralpe organizza infatti due sessioni di vendita. La prima, in programma lunedì 1 giugno sarà dedicata all’arte del dopoguerra e contemporanea con una selezione di opere che spazia dai movimenti artistici della seconda metà del XX secolo all’arte concettuale, filone di cui spiccano le opere di Sol LeWitt e Donald Judd, passando per gli Affichistes francesi come Jacques VIlleglé, e chiudendo con due opere di Manolo Millares e Miquel Barcelò.
“Siamo felici di presentare due rare opere sul mercato parigino” – ha affermato Karim Hoss, specialista del dipartimento di Post-War et Contemporain da Artcurial riferendosi alle opere di Millares e di Barcelo. La prima è “Cuadro 169”, datata 1961, un esemplare di Millares particolarmente eloquente del suo lavoro di ricerca sulla materia e sull’astrazione, realizzato nel periodo più ambito della sua produzione artistica. La seconda opera è invece una grande e rara tela del 2004 di Miquel Barcelò, un dipinto che mescola le influenze pittoriche africane con il tema della tauromachia.
La seconda tornata di aste si svolgerà martedì 2 giugno e per l’occasione sarà protagonista l’arte impressionista e moderna con oltre 120 opere in catalogo. Top lot una gouache e acquerello su carta di Frantisek Kupka, seguita dal Futurismo italiano di Giacomo Balla, dalle composizioni neo-plastiche di César Domela e dall’arte astratta. Artcurial proporrà ai collezionisti anche una rara opera di Max Ernst, rimasta per più di 70 anni nella biblioteca di uno dei più importanti editori del secolo, Louis Broder.
“E’ una vera e propria scoperta” – afferma Bruno Jaubert, direttore del Dipartimenti di Arte Moderna di Artcurial parlando del collage di Max Ernst. Datato 1921, il lavoro è particolarmente importante per lo sviluppo della carriera dell’artista e per il presurrealismo. Si tratta di un’opera di piccole dimensioni, una delle prime a collage per il gruppo dei surrealisti, e da prova della prima collaborazione di Ernst con uno scrittore del movimento. L’opera infatti illustra “Répétitions” di Paul Eluard, l’opera preferita dell’artista.
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