1° luglio 2015, Londra
Un po’ di tricolore tra i contemporanei di Sotheby’s che saranno protagonisti sulla scena londinese il prossimo 1° luglio. Tra gli highlights compare infatti Domenico Gnoli con la sua “Scarpa vista da dietro”, stimata £2-3 milioni.
Si tratta di un’opera cruciale nella produzione dell’artista che in questa tela raffigura magistralmente la parte posteriore di uno stiletto nero. Un’inquadratura seducente e un eccezionale esempio della serie dedicata alle calzature da donna, nella quale Gnoli si focalizza sui dettagli, scegliendo di volta in volta insoliti punti di vista. Cinque opere in tutto, di cui oggi tre appartengono alle collezioni di importanti musei internazionali.
Il lavoro all’asta da Sotheby’s rivela una grande sensualità. Gnoli fa del retro dello stiletto in vernice il protagonista della tela. Un motivo ondulato caratterizza la scarpa e domina la composizione, appiattita dalla particolare prospettiva dal basso scelta dall’artista. Le scanalature della scarpa risuonano nella decorazione della carta da parati sullo sfondo e sottolineano la lucentezza della vernice nera. Gnoli in quest’opera, come in altri lavori importanti per la sua carriera, si fa maestro dell’innalzare ad arte un banale oggetto della vita quotidiana, spostando l’attenzione dello spettatore su qualcosa che abitualmente viene trascurato, come una semplice scarpa nera. E divertendosi a mixare texture e pattern differenti e spostando il punto di fuga prospettico, Gnoli sconfina nell’astrattismo, facendo della parte posteriore di una scarpa una semplice forma.
Figlio di uno storico dell’arte, l’artista dichiarò di aver sempre saputo che sarebbe diventato un pittore. Pur ribellandosi alla pittura classica italiana, tuttavia non perse mai il gusto del rinascimento e dell’artigianato, legandosi alla tradizione che dal Quattrocento è arrivata fino ai novecenteschi Morandi, De Chirico e Carrà, senza trascurare rimandi alla Op Art di Bridget Riley.
Classicità e modernità insieme. L’arte di Gnoli resta qualcosa di unico nella storia dell’arte. Una produzione attenta ai dettagli e alla percezione della realtà che negli anni ’60 contrastava con le più avanguardistiche tendenze al rifiuto della figurazione. La sua particolarità fu di aver saputo trovare l’astrazione nella vita di tutti i giorni, semplicemente ingrandendo ed esplorando nel dettaglio le forme e gli oggetti del quotidiano.
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