FARE LUME. CANDELE TRA ARTE E DESIGN
5 aprile – 21 maggio 2012, Milano, Museo Poldi Pezzoli
L’oggetto d’altri tempi al centro di una mostra al Poldi Pezzoli di Milano, tra interpretazioni dell’arte contemporanea e del design con tante variazioni sul tema e una seduzione senza età
Passata la girandola del Salone e FuoriSalone milanese, in città restano tracce di un design più aperto alla riflessione e alla ricerca di un dialogo con il passato (da ricordare) e il presente (da progettare). Un esempio interessante di interscambio tra epoche è l’esposizione Fare Lume, che fino al 21 maggio al Poldi Pezzoli stabilisce un contatto tra arte e progetto attraverso la candela, un oggetto dal fascino atemporale, anche nel contemporaneo, nonostante un’allure d’altri tempiche qui, si vede bene, è solo apparente.
Nella casa-museo, sede emblematica per il gioco combinatorio tra antico e moderno, la candela si accende di significati multipli, esattamente come piace all’anima più pura del design. Simbolo e prova del tempo che passa, ma anche di ciò che resta eterno, la candela è declinata ed evocata attraverso una cinquantina di pezzi tra design e arte contemporanea. E la sorpresa è vedere quante forme, allusioni, citazioni può stimolare. Gioco prismatico che sembra infinito nonostante le dimensioni mignon della mostra.
Il percorso inizia come nelle esposizioni più classiche, dove dalla penombra si illuminano gli arcobaleni delle tele su supporti scuri. Succede così con le candele ritratte con la cifra espressionistica di Luis Frangella, in un breve passaggio, che accoglie e traghetta al Salone dell’Affresco (lo spazio clou della mostra). Qui si passeggia tra candele interpretidi un comune appello di ri-progetto, come il gruppo “Le Morandine” di Sonia Pedrazzini (citazioni con la cera colorata e tridimensionale delle nature morte di Giorgio Morandi), o il trittico segna-tempo (con tacche 16, 24 e 30 hours) di Joe Velluto, e la sequenza di Sovrappensiero Design Studio, dove una candela via l’altra gradualmente e sempre più si piega su se stessa come fa la fiamma al vento. Si continua a meditare attraverso l’arte contemporanea da Pierpaolo Calzolari, che staglia una candela su uno sfondo naturalistico dato dal piombo ossidato su legno, all’interpretazione di Bonomo Faita, che ritrae l’oggetto di cera su un manico di ombrello.
Ogni sabato e domenica si può anche assistere all’accensione dell’opera “Candele”, a cui l’autore, Michelangelo Pistoletto, ha provveduto di persona durante l’inaugurazione. Un supporto di metallo fa da specchio a una lunga fila di ceri che si guardano da sopra in giù e che lo spostarsi dello sguardo moltiplica di fronte, di sotto, come visioni tremolanti in un corso d’acqua.
Si passa all’allusione dell’immagine e della forma nella Sala Trivulzio, con oggetti incantatori come la lampada di Marcel Wanders: si accende soffiando su una lampadina a forma di fiamma circondata dalle opere del Museo. Più tradizionali, ma ancora una volta soltanto a prima vista, i candelieri esposti nella Sala del Collezionista. La selezione qui parla chiaro: la candela stimola la creatività di architetti e designer da Richard Meier a Bruno Munari, a Philippe Starck. E poi i nuovi talenti della piazza internazionale come Giulio Iacchetti, Donata Paruccini, Ora-ïto in un gioco chetra evoluzioni e metamorfosi sembra non aver fine. La funzione della candela, però, resta quella di sempre. Unica, come la capacità di creare luce dal fuoco, dal cui fascino non ci vogliamo proprio staccare. Un modo eterno di fare luce, quasi primordiale, che sul tempo qualcosa dice.
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INFORMAZIONI UTILI:
Fare Lume. Candele tra arte e design
5 aprile – 21 maggio 2012
Museo Poldi Pezzoli
Via Manzoni 12, Milano
Tel. 02 794889, 02 796334
Apertura: da mercoledì a lunedì, dalle 10.00 alle 18.00 Chiuso il martedì
Ingresso: 9 €
www.museopoldipezzoli.it