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Miley Cyrus & Her Dead Petz: un album immune dalla sindrome dei tempi d’oro

Miley Cyrus & Her Dead Petz

Miley Cyrus & Her Dead Petz è il nuovo album di Miley Cyrus, rilasciato dalla pop-star gratuitamente in streaming sul suo sito internet.

Miley Cyrus & Her Dead Petz è l’album che avremmo voluto da Madonna.Miley Cyrus & Her Dead PetzHannah Montana è morta e sepolta ormai da tempo: Miley Cyrus si è reinventata e da ex star Disney ha detto addio all’innocenza e, soprattutto, alla prevedibilità.
Nel mondo della musica pop, fra tutte le trasformazioni che hanno visto ragazzine acqua e sapone, un po’ sexy ma (finte) ingenue re-inventarsi in gran sgualdrine da battaglia, la sua è sicuramente stata la più estrema. Prima di lei Britney Spears e Christina Aguilera, sempre ex starlette Disney che da biondine ammiccanti stese sul filo del doppio senso -da «I’m not that innocent» dell’una a «you gotta rub me the right way» dell’altra si sono trasformate in femmine folli scosciate e provocanti, ma sempre su un vecchio modello da cinema Noir.

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=wu5iAgJ65dA[/youtube]

  • il video di Doo It! il “singolo di lancio” di Miley Cyrus & Her Dead Petz

Miley Cyrus invece ha incenerito tutto puntando non sul sesso, nel senso seduttivo del termine, ma sulla liberazione di qualsiasi istinto random, come se fosse tutto un gran calderone ludico in cui come scopo finale non c’è la conquista dell’amato -guardami sono bella e sexy per te «Just to show you how much I care / I was born to make you happy»- o dell’accettazione del sé -guardami sono bella e sexy così come sono «I am beautiful in every single way / Yes, words can’t bring me down»- ma semplicemente il… Fare quello che si vuole «Red cups and sweaty bodies everywhere / Hands in the air like we don’t care».

Le nuove pop star giocano con il sesso senza voler essere sexy, anzi si propongo come elementi asessuati. Già Lady Gaga prima di lei, ad esempio. Il nudo per loro non è seduttivo: è provocatorio ma non provocante. Non ammalia, ma piuttosto schifa un po’. O diverte. Il sesso che Miley Cyrus ci sbatte in faccia è infantile ed estremo, spesso volgare e osceno, raramente eccitante. Senza freni. Come potrebbe sembrare lei, anche se, al contrario di una Britney dei tempi d’oro (quella armata di ombrello) Miley Cyrus sembra avere davvero tutto sotto controllo.

In un’intervista al New York Times a proposito della lavorazione di Dead Petz, Miley Cyrus ha detto «non ho mai visto nessuno al mio livello, specialmente una donna, avere così tanta libertà. Io faccio letteralmente qualsiasi cosa io voglia. È pazzesco!».

Miley Cyrus & Her Dead Petz

Bangerz è l’album con il quale si è lasciata alle spalla la parrucca di Hannah Montana e con il quale ha vinto la scommessa della propria re-invenzione. Subito grande successo americano per il singolo di lancio, We Can’t Stop, bissato da Wrecking Ball che è diventato un successo mondiale nonché -immediatamente- un nuovo standard per la musica pop, grazie anche al video in cui Miley Cyrus cavalca praticamente nuda una wrecking ball, per l’appunto – didascalico, ma efficace. Tra i produttori Mike Will Made It e Dr. Luke.
Dopo l’album il tour, una veloce incursione nel mondo dell’arte e ora, dopo aver presentato ed essere stata la star assoluta degli MTV Video Music Awards 2015, l’annuncio, a sorpresa, di un nuovo album disponibile in streaming gratis: Miley Cyrus & Her Dead Petz. È molto sperimentale e per nulla bello, aveva malignato qualcuno. Si sbagliava.

Miley Cyrus & Her Dead Petz

Miley Cyrus & Her Dead Petz è un album che strizza l’occhio al dream pop e che, nonostante qualche lungaggine (23 pezzi), centra l’obbiettivo. Con questo lavoro Miley si emancipa nuovamente dal sistema che l’aveva vista spopolare in classifica e nelle cambrette dei teenagers. L’album ricorda un po’, qui e là, come intenzione, quella che fu la Peaches dei tempi d’oro (quella a cui piaceva fare schifo).
Miley Cyrus & Her Dead Petz è scritto tutto da Miley in compagnia dei The Flaming Lips e del fidato Mike Will Made It, pescando un po’ dal piatto di tutti gli indipendenti più cool: Say Lou Lou, Tame Impala, Keep Shelly in Athens, Bridges.
Un mix di synthpop psichedelico e onirico in cui trova spazio Floyd Song (Sunrise), canzone scritta per il cane morto mentre era in tour (lei, non il cane) accanto a Bang Me Box, un inno al cunnilingus. Nell’album c’è posto anche per una collaborazione con Ariel Pink -la bellissima Tiger Dreams– e una con Big Sean –Tangerine- che ritorna a collaborare con Miley dopo Bangerz.

Se Bangerz era un album nato per corteggiare le classifiche Miley Cyrus & Her Dead Petz è, al contrario, un album completamente noncurante; ricorda un po’, nella ruvidità dell’elettronica e nell’atmosfera trasognata -in sospeso tra un post sbornia e un sogno ad occhi aperti- Music di Madonna.

Madonna, dopo la ottime vendite di 4 Minutes, poverina, è rimasta intrappolata nell’illusione di poter tornare ai fasti delle vendite dei tempi d’oro, Lady Gaga è ancora nella fase in cui può sperare di dominare le classifiche… Miley Cyrus avendoli odiati, i tempi d’oro, se ne frega.

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