Vent’anni di collezionismo d’arte della Fondazione Cassa di Risparmi di Perugia riuniti in una grande mostra. Su questa premessa prende il via da venerdì 18 marzo “I Tesori della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e il caravaggismo nelle collezioni di Perugia”. Oltre 50 dipinti di grande rilievo rappresentativi non solo dell’arte umbra di quattro secoli, dal Trecento al Settecento, ma anche di altri aspetti della cultura figurativa italiana dal Rinascimento al Barocco.
Il tutto in un contesto d’eccezione collocato in pieno centro storico: il Palazzo Lippi Alessandri, acquistato e recentemente restaurato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. A promuovere questo importante appuntamento è il Presidente della Fondazione Carlo Colaiacovo che ha affidato la curatala dell’evento a Francesco Federico Mancini, professore ordinario di storia dell’arte nell’Università di Perugia, il quale, per la parte relativa ai caravaggeschi, si è avvalso della collaborazione di Silvia Blasio, anch’essa docente nell’ Università di Perugia.
Il ricco patrimonio d’arte della Fondazione viene presentato al pubblico in sette sezioni tematiche. Partendo dai paesaggi alle nature morte con opere del perugino Pietro Montanini, dotatissimo allievo di Salvator Rosa, di Francesco Allegrini, piacevolissimo pittore lungamente operante a Gubbio, di , prolifico paesaggista attivo a Perugia negli ultimi anni del suo tormentato percorso biografico, di Nicola Giuli, anch’esso nativo di Perugia, specialista nel dipingere fiori, animali e nature morte.
La seconda sezione è invece dedicata ad alcune delle opere più prestigiose della collezione della Fondazione, espressione della pittura umbra del Rinascimento. La scuola perugina è richiamata da una Madonna con il Bambino di Pietro Perugino e da una Madonna con il Bambino e san Giovannino di Bernardino Pintoricchio.
Una Madonna con il Bambino tra i santi Tommaso e Sebastiano di Matteo da Gualdo dà conto della superba qualità di questo eccentrico maestro del tardo Quattrocento, molto amato da Federico Zeri, mentre una drammatica Deposizione di Niccolò di Liberatore eseguita in collaborazione con il figlio Lattanzio si esprime nei toni accorati di una non dimenticata suggestione espressionista di impronta medioevale. Un Santo Stefano lapidato, eccelso lavoro di Luca Signorelli, sta infine a documentare gli importanti intrecci culturali che agli albori del Cinquecento attraversano l’Umbria rinascimentale.
L’esposizione continua poi con sette opere di Gian Domenico Cerrini detto il Cavalier Perugino che introduce la quarta sezione che ospita le opere di grande formato di Federico Zuccari, di Ippolito Borghesi, di Cristoforo Roncalli detto il Pomarancio, di Giovanni Baglione, tutti artisti che, tra la fine del Cinquecento e gli inizi del Seicento, ebbero contatti con la realtà perugina ed umbra.
Nella quinta e nella sesta sezione invece le più recenti acquisizioni della Fondazione tra cui una Croce di Nicola di Ulisse da Siena, una Strage degli innocenti di Matteo di Giovanni, una Madonna con il Bambino di Perin del Vaga, una Croce del siciliano Pietro Ruzzolone, un intenso Omero del ticinese Pier Francesco Mola e un bel Autoritratto giovanile di Giovanni Baglione.
Ma il grande omaggio al territorio si trova nella settima sezione dedicata all’iconografia francescana. Mentre nella sezione “caravaggeschi” sono previste grandi sorprese provenienti dalla Galleria Nazionale dell’Umbria, tra cui una tela raffigurante I cinque sensi, di proprietà della Fondazione Orintia Carletti Bonucci che è copia antica tratta dal capolavoro di Valentin oggi nella Galleria Nazionale di Londra.
INFORMAZIONI UTILI
I Tesori della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e il caravaggismo nelle collezioni di Perugia
Dal 21 marzo al 20 novembre 2016
Palazzo Lippi Alessandri
Corso Vannucci 39
Perugia
Dal martedì al venerdì, 15.30-19.30
sabato, 11-22; domenica, 11-20
ingresso libero