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61 incisioni di Piranesi in mostra alla Galleria Nazionale dell’Umbria

Giovanni Battista Piranesi, Veduta del Ponte e Castello Sant’Angelo, Acquaforte su rame con interventi a bulino, Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria, inv. 1658
Giovanni Battista Piranesi, Veduta del Ponte e Castello Sant’Angelo, Acquaforte su rame con interventi a bulino, Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria, inv. 1658

La Galleria Nazionale dell’Umbria presenta, sino all’8 gennaio 2023, 61 incisioni di Giovan Battista Piranesi tratte dai due volumi Vedute di Roma, appartenenti alle collezioni del museo

Si tratta di preziosi fogli, restaurati e catalogati, di due album che per anni sono stati conservati nella Biblioteca d’Istituto, da pochi mesi riordinata e aperta al pubblico in una nuova sede. Il corpus di incisioni viene a far parte del settimo volume dei “Quaderni” della Galleria, recuperando un importante patrimonio.

Così attraverso quelle raffinatissime stampe è possibile ripercorrere la Roma settecentesca come l’aveva vista e immaginata Piranesi, veneziano nato nel 1720 e morto a Roma nel 1778. Incisore, architetto, teorico dell’architettura, geniale e prolifico, è a Roma nei due soggiorni del 1740-1747 circa e dalla fine degli anni Quaranta alla morte. Ed è lì che impara la tecnica dell’incisione da Giuseppe Vasi, incisore romano di dieci anni  più grande. La raffina con molti studi, contatti con altri artisti, compresi i conterranei Tiepolo e Canaletto e apre a Roma una bottega in via del Corso, di fronte all’Accademia di Francia. Colpito dalle bellezze delle antichità romane, le «parlanti ruine», le disegna e incide elaborando una sua sofisticata tecnica e un personale linguaggio, misto tra barocco, rococò e neoclassicismo, con immagini reali e insieme fantastiche, «invenzioni capricciose», come le definiva l’artista stesso. 

Giovanni Battista Piranesi, Veduta dell’Isola Tiberina, Acquaforte su rame con interventi a bulino, Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria, inv. 1662

Piranesi gioca con i chiari e gli scuri, la luce, la prospettiva, la camera ottica, e crea visioni che appassionano forestieri e artisti del grand-tour. Erano talmente suggestive che molti amatori le trovavano più belle della Roma reale e così lavorate nei toni di luce e ombra, da sembrare pitture. «Voi siete troppo pittore, amico mio, per poter mai essere incisore» gli diceva il maestro Vasi. Invece Piranesi era un vero incisore, un abile sperimentatore come Rembrandt, Goya e Daumier. Lo sosteneva, a ragione, Henri Joseph Focillon (1881-1943), poeta e incisore francese, che definiva visionari quegli artisti, capaci di creare, con forti contrasti di luce e ombra, atmosfere quasi irreali, che facevano rivivere mondi e tempi perduti, pur ispirandosi alla realtà.

Giovanni Battista Piranesi, Veduta della vasta Fontana di Trevi anticamente detta l’Acqua Vergine, Acquaforte su rame con interventi a bulino, Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria, inv. 1639

Ecco allora chiese, piazze, archi, templi, anfiteatri, castelli e anticaglie rivivere sotto il bulino di Piranesi, con i loro muschi e arbusti, mobili, sfiorati dal vento e dal sole, le carrozze nelle piazze e la vita del tempo. La Veduta della Basilica e Piazza San Pietro in Vaticano, oggi strapiena di gente, allora, più vuota, non tutta pavimentata e battuta da carrozze, appariva spettacolare con i suoi monumenti. La Basilica di San Paolo fuori le mura, interna ed esterna, appare grandiosa come l’Obelisco Egizio, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore, Santa Croce in Gerusalemme, tutte le chiese e basiliche di Roma sono immortalate nella loro magnificenza. Poi le piazze, intriganti: Santa Maria del Popolo, vista da un originale taglio prospettico, appare vivace con uomini a cavallo, carrozze, passanti incappellati. Piazza di Spagna con la sua scalinata, i suoi edifici eleganti, la fontana, non è troppo diversa da oggi, a parte le carrozze e le signore con grandi gonnelloni.  I Fori, il Campo Vaccino, l’Arco di Tito, le Terme di Tito, ogni angolo e pezzo di Roma è ripreso con uno stile che si trasforma verso un sempre maggiore dinamismo, drammaticità, teatralità. 


Giovanni Battista Piranesi, Veduta di Campo Vaccino, Acquaforte su rame con interventi a bulino, Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria, inv. 1684

Il percorso espositivo si completa con la videoinstallazione che propone il film d’animazione 3D Piranesi, Carceri d’Invenzione 300 anni (5min 59sec) realizzato dall’artista e designer Grégoire Dupond con la musica di Teho Teardo e presentato nell’ottobre 2020 in occasione del terzo centenario della nascita dell’artista.

Il film, dedicato a uno dei capolavori dell’intera produzione piranesiana, le Carceri d’Invenzione, permette di esplorare attraverso le nuove tecnologie gli spazi creati dalla “mente nera di Piranesi”, percorrendoli e accedendovi con lo sguardo per il tramite di aperture e finestre, che amplificano il senso di smarrimento generato dalla visione del labirintico susseguirsi di scale, altezze, torri, ponti, elementi sospesi. 

Per l’occasione, sarà pubblicato il settimo volume della collana “Quaderni della Galleria Nazionale dell’Umbria”, edito da Aguaplano Libri, dedicato alla raccolta perugina di incisioni piranesiane di cui è stata realizzata anche un’edizione limitata, alla quale è abbinato il disco in vinile 7 pollici The Ghost of Piranesi, con le musiche originali composte da Teho Teardo per il film d’animazione Piranesi, Carceri d’Invenzione 300 anni. 

Giovanni Battista Piranesi, Rovina d’una Galleria di Statue nella Villa Adriana a Tivoli, Acquaforte su rame con interventi a bulino, Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria, inv. 1742
Giovanni Battista Piranesi, Veduta dell’Anfiteatro Flavio, detto il Colosseo, Acquaforte su rame con interventi a bulino, Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria, inv. 1704
Giovanni Battista Piranesi, Veduta dell’avanzo del Castello, che prendendo una porzione dell’Acqua Giulia del Condotto principale, Acquaforte su rame con interventi a bulino, Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria, inv. 1653
Giovanni Battista Piranesi, Veduta della Facciata della Basilica di S. Croce in Gerusalemme, Acquaforte su rame con interventi a bulino, Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria, inv. 1624
Giovanni Battista Piranesi, Obelisco Egizio , Acquaforte su rame con interventi a bulino, Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria, inv. 1618

PIRANESI nelle collezioni della Galleria Nazionale dell’Umbria
30 settembre 2022 – 8 gennaio 2023

Galleria Nazionale dell’Umbria – Palazzo dei Priori
Corso Vannucci, 19, Perugia

A cura di Carla Scagliosi (catalogo aguaplano)
www.gallerianazionaledellumbria.it

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