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141,532,000 $ per Christie’s. Nuovo record per Frida Kahlo a 8 milioni

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Con i 141,532,000 $  realizzati questa sera da Christie’s si chiude la settimana delle big auction newyorkesi. Solo le Evening Sale (manca ancora la day sale di domani) hanno fatto girare nella Grande Mela ben 924,671,250 dollari.

Il catalogo contava 52 lotti, di cui 7 sono rimasti senza acquirente. Tra questi nomi che solitamente non rimangono al palo, come  Magritte, Matisse, Sisley, Rodin (che da Sotheby’s lunedì ha relizzato invece il nuovo record d’asta), Picasso e  Renoir.

Medaglia d’oro e di bronzo per due opere di Claude Monet. “Le bassin aux nymphéas” dipinto nel 1919, dell’ultima serie dedicata alle Ninfee, è stato aggiudicato a $27,045,000, top price della serata. Era presentato a  25 – 35 milioni $. L’altro Monet, “Au Petit-Gennevilliers” del  1874,  è  stato venduto al di sotto della stima più bassa per  $11,365,000. Si tratta di  uno dei suoi primi lavori realizzati a Argenteuil.

Il ritratto di Amedeo Modigliani  “Margherita”, che stimava  12 – 18 milioni, si è conquistato il secondo posto con $12,765,000.

Anche se l’opera  di Frida Kahlo “Dos desnudos en el bosque (La tierra misma)” non si è discostata di molto dalla stima più bassa, ha realizzato il suo nuovo record d’asta nonchè quello per il prezzo più alto archiviato da un’opera di un’artista latino americana. Era il primo dipinto della Kahlo a comparire sul mercato dal 2006 ed era stato donato all’attrice degli anni Venti Dolores del Río.

Tra le aggiudicazioni di rilievo,  che i bidders si sono particolarmente sudati, il mandolino di George Braque del 1941 che da 7 milioni è arrivato a $10,245,000; la scultura di Barbara Hepworth che una gara serrata ha portato da 1,200,000 a  $5,429,000; “Die Schlange auf der Leiter” di Paul Klee che da 400,000 è schizzato a $1,085,000; “Buste d’homme” di Pablo Picasso da  $1,800,000 a $3,077,000;  Hermann Max Pechstein  da 900,000 a $2,165,000; “Ligustri” di Francis Picabia da 1,200,000 a $2,629,000 $.

I risultati di questa sera e della competitor di lunedì scorso, fanno pensare che in questo momento i collezionisti preferiscano l’arte contemporanea. Le Evening Sale di postwar and contemporary hanno visto prezzi molto più elevati ma anche in sala c’era un’atmosfera differente. Un clima più frizzante e un pubblico partecipe, con qualche fischio e timide urla che non ci si aspetterebbe in questi luoghi e contesti. Forse per i moderni il pubblico è meno giovane e alcune valutazioni erano troppo alte. O forse il ricordo dell’adrenalinico maggio 2015 è ancora troppo vivo.. che abbia in parte oscurato i risultati di questo 2016?

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