The Floating Piers, l’opera che Christo e Jeanne-Claude hanno regalato al Lago d’Iseo, sta ormai per volgere al termine. A chi ancora non l’avesse visto e fosse indeciso se andarci o meno. A chi non sa ancora se mettersi in viaggio, sapendo di affrontare le infinite code prima di camminare sulle acque senza sapere se ne vale veramente la pena, diciamo: sì, ne vale. E ve lo raccontiamo con un reportage fotografico a spasso per la passerella arancio sul Sebino.
Andare, lo ribadiamo, ne vale la pena. Non solo perché è gratis. Non solo perché è l’evento d’arte dell’anno e ne hanno trattata giornali e opinione pubblica di mezzo mondo. The Floating Piers, con i suoi 70.000 metri quadri di brillante tessuto giallo, è un dono al territorio, prima ancora che ai suoi abitanti. Un territorio lacustre fino ad oggi poco conosciuto, messo in ombra dall’aura dei fratelli più grandi, Como, Maggiore e Garda. Ma è anche un’occasione per vivere un’esperienza diversa dalla solita passeggiata. Assaporare prospettive nuove ed inedite, godersi un’alba nascente o un tramonto infuocato che brucia tra le montagne della sponda bergamasca. Esplorare e respirare l’arte e la cultura di luoghi meno mediatici di altri che hanno ancora tanto da dire.
The Floating Piers costituisce il primo grande progetto su larga scala di Christo dai tempi di The Gates, installazione realizzata a New York nel 2005. Chi conosce Christo lo sa. La sua Land Art è così: regala, senza pretendere nulla. Se non un po’ di pazienza nell’usufruire di qualcosa che nel momento della sua realizzazione non appartiene più solo all’artista, ma a tutti quanti. Gaudeamus igitur.
MAH !!!!!!