Sia si svela anche a New York, con il Nostalgic For The Present Tour. La recensione del concerto al Barclays Center di Brooklyn.
Sin dai tempi del fortunato “We Are Born” Sia Furler, con l’aumentare della fama e della riconoscibilità a essa legata, ha cominciato a soffrire di una forma piuttosto grave di ansia da palcoscenico: una fobia tale da spingerla non solo ad annullare tour e promozioni varie ma persino a tentare il suicidio. Un carattere fragile, una enorme sensibilità, un passato di dipendenza da alcool e droghe che mal si sposavano con i ritmi e le esigenze del music business. Una soluzione pare il dedicarsi alla scrittura per altri, ma neanche questo escamotage sembra riuscire a sottrarla da quelle luci della ribalta che tanto teme: David Guetta, per il quale ha scritto il testo e la partitura vocale del brano Titanium – inizialmente pensato per Alicia Keys, poi dirottato su Kate Perry e infine inciso da Mary J. Blige – decide di pubblicarlo utilizzando la demo vocale dell’artista australiana senza nemmeno chiederle il permesso, tanto l’ha entusiasmato. In questo modo Sia si ritrova, suo malgrado, protagonista di una hit di incredibile successo: il resto è storia del pop, dalle collaborazioni con Christina Aguilera e Beyoncé alla consacrazione come autrice con Diamonds per Rihanna fino all’immenso e imprevisto trionfo di Chandelier, complice un video che ha per protagonista la straordinaria Maddie Ziegler.
Sia deve, quindi, trovare un compromesso tra le sue ambizioni espressive e le paure di cui è vittima: lo fa in maniera decisamente artistica, come suo solito, decidendo di presentarsi al pubblico esibendosi di spalle o con una parrucca a coprirle quasi completamente il volto. Sa bene che, in un mondo dove tutto ormai è sempre più svelato ed esibito, il mistero continua a esercitare un grande fascino. In questo modo, oltre a sentirsi protetta e meno esposta, può mettere al centro delle esibizioni la voce e le parole invece della sua persona. Infine deciderà di utilizzare ballerini, mimi e attori per rendere fisicamente il senso delle proprie canzoni.
Si arriva cosi al Nostalgic For The Present Tour, che la riporta insperatamente sui palcoscenici del Nord America dopo aver rodato lo spettacolo in alcuni festival europei ed eventi promozionali: 23 date che riscuotono un immediato successo di pubblico e critica, per cui vale la pena rispolverare il celeberrimo “as close to art as pop music gets” con cui la prestigiosa rivista Rolling Stone salutò a suo tempo la pubblicazione di Like A Prayer di Madonna.
Gli enormi spazi del Barclays Center di Brooklyn sono praticamente presi d’assalto dal numerosissimo pubblico accorso per assistere alla tappa newyorkese del tour: intrattenuto (forse anche un po’ troppo a lungo) dai due opener – AlunaGeorge prima, Miguel poi – accoglie con un boato l’entrata in scena dei Sia, immersa in uno scenario immacolato da cui emerge cinta da una vaporosissima gonna bianca. Gonna che non tarda a rivelarsi altro che un travestimento per i ballerini da cui spunta la giovanissima Maddie Ziegler, ormai assurta allo status di alter ego della cantante. Ai lati del palco due maxischermi proiettano non la diretta dello spettacolo ma un girato professionale delle esibizioni, puntualmente e perfettamente riprodotte in scena. Se, inizialmente, questo format pare dare al tutto una sensazione di artificialità dopo pochissimo è l’impressione di assistere a un’opera d’arte multimediale a prendere il sopravvento: in disparte fisicamente, ma protagonista assoluta di fatto, è la potentissima e suggestiva voce di Sia. Voce a cui danno corpo gli artisti che si alternano in scena, rendendo fisicamente i più svariati stati d’animo: paura, leggerezza, disincanto, paranoia, tristezza, vivacità, sovraeccitazione, allegria prendono le forme, oltre che della già citata Ziegler, del comico Tig Notaro, dell’attore Paul Notaro e dell’eclettica Kristen Wiig in un susseguirsi di hit che partono dall’accorata Alive a una cover inarrivabile di Diamonds, passando per la struggente Big Girls Cry, la scanzonata Cheap Thrills o un’intensa rivisitazione di Titanium fino a giungere all’apoteosi finale di Chandelier, senza trascurare due episodi fondamentali nella carriera meno mainstream di Sia, Soon Will Be Found eBreathe Me.
L’onore dell’unico encore è lasciato alla nuovissima e significativa The Greatest, dove tutto si tinge di arcobaleno. Ma c’è ancora un’ultima sorpresa per chi sa aspettare, affidata ai maxischermi e a un finto backstage: non è il caso, però, di svelarla.
Setlist (Barclays Center – Brooklyn, New York 25.10.16)
“Alive”
“Diamonds” (Rihanna Cover)
“Reaper”
“Big Girls Cry”
“Bird Set Free”
“One Million Bullets”
“Cheap Thrills”
“Soon We’ll Be Found”
“Fire Meet Gasoline”
“Elastic Heart”
“Unstoppable”
“Breathe Me”
“Move Your Body”
“Titanium”
“Chandelier”
Encore
“The Greatest”