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La grande mostra su Winckelmann tra estetica e transfert culturali

Angelica Kaufmann, “Ritratto di J. J. Winckelmann” ripreso dal dipinto della stessa Angelica Kaufmann, 1764, incisione all’acquaforte, 25,5 x 19,3 cm - Raccolta Piancastelli, Biblioteca Comunale “A. Saffi”, Forlì Angelica Kaufmann, “Ritratto di J. J. Winckelmann” ripreso dal dipinto della stessa Angelica Kaufmann, 1764, incisione all’acquaforte, 25,5 x 19,3 cm - Raccolta Piancastelli, Biblioteca Comunale “A. Saffi”, Forlì
Angelica Kaufmann, -Ritratto di J. J. Winckelmann- ripreso dal dipinto della stessa Angelica Kaufmann, 1764, incisione all’acquaforte, 25,5 x 19,3 cm – Raccolta Piancastelli, Biblioteca Comunale -A. Saffi-, Forlì

A trecento anni dalla morte di Johann Joachim Winckelmann il Max di Chiasso lo celebra (fino al 7 maggio 2017) con una retrospettiva. Tutto ruota intorno a “Monumenti antichi inediti”, i tre volumi che compongono l’incompiuta opera del grande erudito prussiano. Per la prima volta narrazione e illustrazione hanno la stessa importanza nel processo divulgativo, un’impresa titanica e assolutamente innovativa per l’epoca. Gli “oggetti dell’antico” sono sculture, suppellettili, bassorilievi, gemme, candelabri, vasi, mosaici e edifici. Autentici capolavori di bellezza che lo studioso ammira in Italia, nella collezione romana del cardinale Alessandro Albani ma anche a Firenze, Napoli, Pompei (quasi sconosciuta all’epoca), Ercolano, Caserta e Paestum.

Si tratta dell’unica opera che scrisse direttamente in italiano – da abile conoscitore delle lingue straniere – seppure con la consulenza di alcuni madrelingua e nonostante questo, a causa di alcuni errori ortografici, dovettero ristampare le prime dieci pagine del primo volume.

Girolamo Carattoni, “Ritratto di J. J. Winckelmann” ripreso dal dipinto di Anton von Maron, 1783, incisione all’acquaforte, 26 x 18,5 cm – Raccolta Piancastelli, Biblioteca Comunale “A. Saffi”, Forlì

Per questo la mostra si muove su un piano filologico rivelando con un insieme eterogeneo di pezzi la grandezza del suo lavoro. Al centro dell’esposizione 208 grafiche contenute nell’editio princeps in 2 volumi del 1767.  In mostra anche i 2 manoscritti preparatori, 20 matrici in rame, 14 prove di stampa, 5 ritratti incisi e 2 dipinti a olio, 1 quadro inedito, 46 libri antichi e 3 preziosi reperti provenienti dal MANN-Museo di Napoli.

I materiali in prestito – alcuni per la prima volta – provengono da Svizzera, Francia, Italia e Germania, la terra natia di Winckelmann. Tra le opere inedite il ritratto di Henri Reboul realizzato da Angelica Kauffman, famosa per aver raffigurato a Roma e in Svizzera l’entourage del mondo neoclassico. Un quadro che omaggia un intellettuale ma soprattutto un fervente promulgatore dei principi estetici di Winckelmann e colui che acquistò il manoscritto del terzo volume dei Monumenti.

Non poteva mancare l’effige del massimo interprete del Neoclassicismo composta da 5 ritratti incisi e due quadri a olio che ritraggono Winkelmann nel corso degli anni.

Anton von Maron, Ritratto di Johann Joachim Winckelmann (1768); olio su tela, 136×99 cm, castello di Weimar

Un’esposizione che offre, inoltre, una panoramica privilegiata sul secolo dei Lumi oltre che una dissertazione artistica illustrata delle massime opere monumentali. Winckelmann rimane l’esteta puro che cerca il “bello ideale” descrivendo e illustrando l’iconografia dei miti greci.

Winckelmann, inoltre, come teorico e padre della disciplina della storia dell’arte, conserva il merito di averne segnato la sua storiografia, impressionandola per i secoli a venire. Il padre del Neoclassicismo, il cui lascito influenzerà inevitabilmente il Romanticismo, tratteggia nei suoi scritti il racconto mitologico e per interpretare il soggetto lo eleva a categoria estetica.

Un percorso à rebours che rinsalda le radici dell’estetica moderna ricostruendo il  lavoro del grande erudito che ha visto nell’Italia la sua patria ideale finendo per essere ucciso da “un volgare cuoco in una locanda di Piazza Grande a Trieste” per una rapina che mise fine all’ “l’illusione del secolo XVIII ammazzata dalla verità feroce del XIX”,  come scrisse nel 1983 Guido Ceronetti.

Johann Joachim Winckelmann, “Monumenti antichi inediti”, editio princeps, frontespizio volume primo, 1767 – Biblioteca Nazionale di Napoli
Johann Joachim Winckelmann in mostra a Chiasso
Johann Joachim Winckelmann in mostra a Chiasso
Johann Leonhard Appold, “Ritratto di J. J. Winckelmann” ripreso dal dipinto di Anton von Maron, 1768, litografia, 22 x 16,8 cm – Raccolta Piancastelli, Biblioteca Comunale “A. Saffi”, Forlì
Jacques Louis Copia, “Ritratto di J. J. Winckelmann” ripreso dal dipinto di Antoine Raphael Mengs, conservato presso la Raccolta di José Nicolas de Azara, 1794, incisione all’acquaforte, 24,8 x 18,5 cm (incollata su foglio 28 x 20

Informazioni utili

J.J. WINCKELMANN (1717-1768). I “MONUMENTI ANTICHI INEDITI” – STORIA DI UN’OPERA ILLUSTRATA

m.a.x. museo (Via Dante Alighieri 6), Chiasso (Svizzera)

5 febbraio – 7 maggio 2017

Orari
Martedì–domenica, ore 10.00–12.00, 14.00–18.00, lunedì chiuso

Ingresso
Intero: CHF/Euro 10.-
Ridotto (AVS, AI, studenti, TCS, TCI, FAI SWISS, FAI, convenzionati): CHF/Euro 7.-
Scolaresche e gruppi di minimo 15 persone: CHF/Euro 5.-
Metà prezzo: Chiasso Card
Gratuito: bambini fino a 7 anni, giornalisti, Passaporto Musei svizzeri, ICOM, Visarte, Aiap, associazione amici del m.a.x. museo

Entrata gratuita: ogni prima domenica del mese

Aperture speciali

Domenica 19 marzo 2017 (San Giuseppe)

Domenica 16 aprile 2017 (Pasqua)

Lunedì 17 aprile 2017 (Pasquetta)

Chiuso

Tutti i lunedì

Venerdì 14 aprile 2017 (Venerdì Santo)

Sabato 15 aprile 2017 (Sabato Santo)

Lunedì 1° maggio 2017 (Festa del lavoro)

Informazioni

t +41 91 695 08 88

info@maxmuseo.ch

www.centroculturalechiasso.ch

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