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I capolavori del Seicento italiano e spagnolo alle Scuderie del Quirinale

J​osé de Ribera(Játiva, 1591 – Napoli, 1652) San Gerolamo penitente Saint Jerome in penitence 1638 Olio su tela / Oil on canvas Colecciones Reales. Patrimonio Nacional San Lorenzo de El Escorial, Real Monasterio Collezione reale / Royal collection cm 167,8 x 195,7 x 8,8 con cornice J​osé de Ribera(Játiva, 1591 – Napoli, 1652) San Gerolamo penitente Saint Jerome in penitence 1638 Olio su tela / Oil on canvas Colecciones Reales. Patrimonio Nacional San Lorenzo de El Escorial, Real Monasterio Collezione reale / Royal collection cm 167,8 x 195,7 x 8,8 con cornice
J​osé de Ribera(Játiva, 1591 – Napoli, 1652) San Gerolamo penitente Saint Jerome in penitence 1638 Olio su tela / Oil on canvas Colecciones Reales. Patrimonio Nacional San Lorenzo de El Escorial, Real Monasterio Collezione reale / Royal collection   cm 167,8 x 195,7 x 8,8 con cornice
J​osé de Ribera(Játiva, 1591 – Napoli, 1652)
San Gerolamo penitente Saint Jerome in penitence 1638
Olio su tela / Oil on canvas
Colecciones Reales. Patrimonio Nacional San Lorenzo de El Escorial, Real Monasterio Collezione reale / Royal collection
cm 167,8 x 195,7 x 8,8 con cornice

Inaugurata giovedì 13 aprile dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alla presenza del Presidente della Camera dei Deputati di Spagna Ana Pastor Julián, la mostra “Da Caravaggio a Bernini. Capolavori del Seicento italiano nelle Collezioni Reali di Spagna” ha già registrato lunghe file di visitatori in questi primi giorni di apertura. L’occasione è imperdibile. Molte delle sessanta opere esposte fino al 30 luglio alle Scuderie del Quirinale, tornano per la prima volta nel nostro paese. I dipinti e le sculture di straordinaria qualità artistica provenienti dal Patrimonio Nacional riflettono i legami culturali e diplomatici tra gli stati italiani e la monarchia spagnola nel corso del Seicento e l’evolversi dell’arte italiana in quel contesto storico di reciproco scambio artistico. Uno scambio che rivive dunque in questa mostra – a cura di Gonzalo Redín Michaus – che nasce da una co-organizzazione italo-spagnola e riprende quella allestita lo scorso anno al Palazzo Reale di Madrid.

Michelangelo Merisi da Caravaggio  (Milano, 1571 - Porto Ercole, 1610) Salomé con la testa del Battista  Salome with the Head of Saitn John the Baptist  1607 Olio su tela / Oil on canvas Colecciones Reales. Patrimonio Nacional  Palacio Real de Madrid Collezione reale / Royal collection Filippo IV  cm 138 x 161 x 4,7 con cornice
Michelangelo Merisi da Caravaggio (Milano, 1571 – Porto Ercole, 1610)
Salomé con la testa del Battista
Salome with the Head of Saitn John the Baptist 1607
Olio su tela / Oil on canvas Colecciones Reales. Patrimonio Nacional Palacio Real de Madrid Collezione reale / Royal collection Filippo IV
cm 138 x 161 x 4,7 con cornice

I rapporti tra le due culture si sviluppano ovviamente nel corso della dominazione spagnola in Italia che inizia ufficialmente nel 1559 con la pace di Cateau-Cambrésis. E’ però la rivoluzione artistica iniziata da Caravaggio che si irradia in tutta Europa a dare una spinta propulsiva al collezionismo spagnolo delle opere italiane. Molte vengono commissionate o acquistate dai mandatari del re, come il Crocifisso del Bernini. Altre, acquistate dai rappresentanti della monarchia spagnola in Italia, alla loro morte confluiscono nelle collezioni reali come la Salomè di Caravaggio. E poi ci sono i doni diplomatici per ingraziarsi protezione e favori dalla potente corona spagnola come nel caso di Lot e le figlie di Guercino e La conversione di Saulo di Guido Reni, donati a Filippo IV dal principe Ludovisi di Piombino. Ben presto però il discorso artistico travalica quello meramente diplomatico-politico e dal confronto tra le due culture nascono esperienze di reciproco scambio di idee ed opere di grande valore artistico. Nel percorso espositivo dunque, accanto alle opere degli artisti italiani come Caravaggio, Guido Reni, Guercino, Stanzione, Luca Giordano, Bernini e molti altri, si potranno ammirare quelle di Ribera e Velázquez. Inoltre, le sale delle Scuderie del Quirinale, accanto ai capolavori più noti, ospiteranno anche tele e sculture conservate in luoghi non aperti al pubblico e rimaste inedite fino allo scorso anno, quando i visitatori spagnoli hanno potuto ammirarle nella mostra ospitata al Palazzo Reale di Madrid.

Luca Giordano (Napoli, 1634–1705)  Ebbrezza di Noè  Noah's Drunkenness 1667 Olio su tela / Oil on canvas Colecciones Reales.  Patrimonio Nacional San Lorenzo de El Escorial, Real Monasterio Collezione reale / Royal collection
Luca Giordano (Napoli, 1634–1705)
Ebbrezza di Noè
Noah’s Drunkenness 1667
Olio su tela / Oil on canvas Colecciones Reales.
Patrimonio Nacional San Lorenzo de El Escorial, Real Monasterio Collezione reale / Royal collection

L’allestimento si divide nei due piani del palazzo di proprietà della Presidenza della Repubblica, suddiviso in varie sezioni. Al primo piano, l’esposizione si apre con il capolavoro di Caravaggio “Salomè con la testa del Battista” del 1607. Non poteva che iniziare così questo meraviglioso viaggio tra Naturalismo, Classicismo e Barocco. Bologna, Roma e soprattutto Napoli sono tappe obbligate di questo percorso ragionato che inizia con il passaggio dalla maniera alla natura. Il realismo di Caravaggio sconvolge tutta l’Europa. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1610,  tutti gli artisti dovranno confrontarsi con la portata rivoluzionaria delle sue opere. A Roma, accorrono pittori da ogni parte del mondo per vedere con i propri occhi i capolavori di cui tutti parlano. Tra questi, Josè de Ribera e Velázquez. L’influsso del Merisi sulla loro successiva produzione artistica è fondamentale. L’origine più che la svolta. Dopo l’antichità e le meraviglie degli inizi del Cinquecento, Roma conosce un nuovo periodo di splendore e fervore artistico. E poi Napoli che allora faceva parte del Regno di Spagna. La più popolosa città di d’Europa, scenario di un’esplosione barocca di architettura pittura e arti decorative. La breve permanenza di Caravaggio diventa il punto di partenza della fiorente scuola artistica partenopea. Anche in questo caso ritroviamo Velázquez e soprattutto Ribera, che resterà a Napoli per il resto della sua vita. Sarà proprio l’artista di Valencia – chiamato “lo spagnoletto” – uno dei maggiori esponenti della scuola napoletana.

​Guido Reni  (Bologna, 1575 - 1642) Conversione di Saulo  Conversion of Saul  1621 circa  Olio su tela / Oil on Canvas  Colecciones Reales. Patrimonio Nacional Palacio Real de Madrid  Collezione reale / Royal collection  Filippo IV  cm 252,5 x 188,4 x 6,2 con cornice
​Guido Reni (Bologna, 1575 – 1642)
Conversione di Saulo
Conversion of Saul
1621 circa
Olio su tela / Oil on Canvas
Colecciones Reales. Patrimonio Nacional Palacio Real de Madrid Collezione reale / Royal collection Filippo IV
cm 252,5 x 188,4 x 6,2 con cornice

L’opera esposta all’inizio del percorso è forse la più importante di Caravaggio presente nelle collezioni spagnole. La scena biblica è rappresentata come una storia contemporanea in tutta la sua crudezza, enfatizzata dal forte chiaroscuro che esalta le figure che emergono dall’ombra. Nella stessa saletta, il raffronto con la pittrice Fede Galizia che rappresenta un soggetto simile, rende bene l’idea della differenza tra il genio lombardo e i suoi contemporanei. Nella stessa sala anche il bellissimo Tabernacolo di Domenico Montini, realizzato nel’Opificio delle pietre dure di Firenze nel 1619.

Si prosegue nel viaggio e tra le varie opere spicca La Conversione di Saulo di Guido Reni (1621 c.ca)  dove l’uso di soluzioni caravaggesche si fonde con lo stile personale dell’artista teso al bello ideale. Realismo e idealizzazione in apparenza impossibili da conciliare si fondono in questo capolavoro di forte impatto , donata a Filippo IV dal principe Ludovisi per garantirsi la protezione spagnola sul piccolo Stato di Piombino. Insieme al dipinto di Reni, anche l’opera del Guercino, Lot e le figlie (1617) fu una delle sei opere scelte dal principe Ludovisi. Potrete ammirare l’opera in tutta la sua luminosità e trasparenza, in seguito al recente restauro.

José de Ribera  (Játiva, 1591 – Napoli, 1652)  San Francesco si getta in un rovo di spine    Saint Francis of Assisi in the Thorn Bush 1630 - 1632 Olio su tela /Oil on canvas  Colecciones Reales. Patrimonio Nacional Palacio Real de Madrid Collezione reale / Royal collection Isabella II  cm 244,5 x 182,7 x 7,6 con cornice
José de Ribera (Játiva, 1591 – Napoli, 1652)
San Francesco si getta in un rovo di spine
Saint Francis of Assisi in the Thorn Bush 1630 – 1632
Olio su tela /Oil on canvas
Colecciones Reales. Patrimonio Nacional Palacio Real de Madrid Collezione reale / Royal collection Isabella II
cm 244,5 x 182,7 x 7,6 con cornice

Una tappa fondamentale del percorso espositivo è la scuola napoletana, la più rappresentata nelle collezioni del Patrimonio Nacional, conseguenza di due secoli di governo spagnolo sul territorio. Anche qui l’influenza di Caravaggio è un punto di partenza. L’esponente principale – come già accennato – è uno spagnolo, Josè de Ribera – presente alla mostra con 5 capolavori – giunto a Napoli dopo un soggiorno a Roma, dove incontra lo stesso Merisi. Scrive dello “spagnoletto “ il critico d’arte Vittorio Sgarbi nel suo ultimo libro Dall’ombra alla luce: “ ll più italiano dei pittori spagnoli (…) il più potente, il più brutale, il più realista, come se avesse preso il testimone di Caravaggio subito, tra il 1610 e 1611, per tentare di farlo continuare a vivere (…) Pittore di materia, di densità, di nervi tesi. Nessuno prima e meglio di lui saprà dipingere l’incarnato di vecchi ignudi, con la pelle cascante di cui sentiamo il calore e lo spessore…”. Basterà osservare la figura assorta di San Girolamo penitente per rendersi conto dell’incredibile veridicità della rappresentazione della vecchiaia sulla tela. Altro capolavoro di Ribera presente alla mostra è San Francesco si getta in un rovo di spine (1630-1632). Cattura l’attenzione dei visitatori anche il dipinto raffigurante i Sette arcangeli di Massimo Stanzione, principale rivale di Ribera a Napoli.

Guercino (Giovanni Francesco Barbieri, detto il)  (Cento, 1591 – Bologna, 1666)  Lot e le sue figlie  Lot and his Daughters 1617 Olio su tela / Oil on Canvas  Colecciones Reales. Patrimonio Nacional Real Monasterio de San Lorenzo de El Escorial Collezione reale / Royal collection  Filippo IV
Guercino (Giovanni Francesco Barbieri, detto il)
(Cento, 1591 – Bologna, 1666)
Lot e le sue figlie
Lot and his Daughters 1617
Olio su tela / Oil on Canvas
Colecciones Reales. Patrimonio Nacional Real Monasterio de San Lorenzo de El Escorial Collezione reale / Royal collection Filippo IV

Il punto centrale dell’esposizione è rappresentato da una tela di grandi dimensioni, La Tunica di Giuseppe di Velázquez (1630-1634), realizzata dall’artista subito dopo il suo viaggio in Italia. Un vero capolavoro, uno dei punti più alti della sua produzione artistica di cui il recente restauro ha evidenziato l’incredibile qualità pittorica di ogni particolare. Osservate il tappeto, ad esempio. Difficile considerarla un’opera  totalmente spagnola considerato che nei viaggi in giro per l’Italia, l’artista spagnolo ha saputo sintetizzare come nessuno in quel secolo, le suggestioni dei grandi maestri italiani. Non solo Caravaggio, ma anche Annibale Carracci, Guido Reni, il Guercino e molti altri. Il risultato è evidente nella naturalezza della composizione della tela ospitata alla mostra. Del resto fu proprio Filippo IV a fare affidamento sulla consulenza dell’artista spagnolo, che inviò  in due occasioni a Roma con il compito di acquistare opere per la decorazione dei palazzi reali .

Gian Lorenzo Bernini Cristo crocifisso  Christ on the Cross 1654 - 1656 Bronzo e legno / Bronze and wood Colecciones Reales. Patrimonio Nacional Real Monasterio de San Lorenzo de El Escorial Collezione reale / Royal collection Filippo IV  cm 170 x 120 x 35
Gian Lorenzo Bernini Cristo crocifisso
Christ on the Cross 1654 – 1656
Bronzo e legno / Bronze and wood
Colecciones Reales. Patrimonio Nacional Real Monasterio de San Lorenzo de El Escorial Collezione reale / Royal collection Filippo IV
cm 170 x 120 x 35

Al secondo piano, così come la tela del Caravaggio al primo, il Cristo Crocifisso in bronzo di Bernini, cattura non solo l’attenzione ma i sensi del visitatore . Una bellezza che stordisce,  enfatizzata anche dal buio della sala che fa quasi perdere i punti di riferimento. L’unica figura completa in metallo realizzata da Bernini e giunta fino a noi, che non sia ancorata ad un complesso monumentale. Esposto anche un modello della Fontana dei Quattro Fiumi.

L’esposizione continua con sculture di grande pregio e con le opere della Collezione Maratti. L’allestimento ospita anche opere di Luca Giordano e Andrea Vaccaro, due degli artisti più rappresentati nelle collezioni spagnole nella seconda metà del Seicento. Così come il pittore di Valencia Ribera resterà a Napoli una vita intera,  il pittore napoletano Giordano si fermerà per dieci anni nella corte spagnola, per celebrare il regno dell’ultimo sovrano della dinastia degli Asburgo. L’Ebbrezza di Noè e l’Asina di Balaam sono due tipici esempi del suo stile teso a rivisitare l’opera di Josè de Ribera in chiave barocca, soffermandosi in particolare all’attenzione certosina dello spagnolo nel riprodurre i più piccoli dettagli di ogni composizione. Le reciproche esperienze di questi due artisti, ben rappresentano quello spirito di condivisione che ha caratterizzato un secolo dove l’Arte, come sempre, ha superato confini geografici e  politici, celebrata fino al 30 Luglio nelle sale delle Scuderie del Quirinale.

Massimo Stanzione (Orta di Atella, 1585 circa – Napoli, 1656)  I sette arcangeli  The Seven Archangels 1620 Olio su tela / Oil on canvas  Colecciones Reales. Patrimonio Nacional Monasterio de las Descalzas Reales, Madrid Collezione reale / Royal collection  Real patronato delle Descalzas reales cm 242 x 405,5 x 6,5 con cornice
Massimo Stanzione (Orta di Atella, 1585 circa – Napoli, 1656)
I sette arcangeli
The Seven Archangels 1620
Olio su tela / Oil on canvas
Colecciones Reales. Patrimonio Nacional Monasterio de las Descalzas Reales, Madrid Collezione reale / Royal collection Real patronato delle Descalzas reales cm 242 x 405,5 x 6,5 con cornice
Diego Rodríguez de Silva y Velázquez (Siviglia, 1599 – Madrid, 1660)  La tunica di Giuseppe Joseph's Bloody Coat Brought to Jacob  1630 - 1634 Olio su tela / Oil on canvas  Colecciones Reales. Patrimonio Nacional San Lorenzo de El Escorial, Real Monasterio Collezione reale / Royal collection  cm 259,1 x 327,8 x 8,5
Diego Rodríguez de Silva y Velázquez (Siviglia, 1599 – Madrid, 1660)
La tunica di Giuseppe Joseph’s Bloody Coat Brought to Jacob
1630 – 1634
Olio su tela / Oil on canvas
Colecciones Reales. Patrimonio Nacional San Lorenzo de El Escorial, Real Monasterio Collezione reale / Royal collection
cm 259,1 x 327,8 x 8,5

Informazioni utili

Da Caravaggio a Bernini. Capolavori del Seicento italiano nelle Collezioni Reali di Spagna
Scuderie del Quirinale, Via XXIV Maggio 16, Roma
14 aprile – 30 luglio 2017
A cura di Gonzalo Redín Michaus

Catalogo Skira

ORARI : Domenica – giovedì dalle 10.00 alle 20.00; Venerdì e sabato dalle 10.00 alle 22.30.
Non si effettua chiusura settimanale

Aperti il 25 Aprile, 1º Maggio e 2 Giugno.
La biglietteria chiude un’ora prima

INGRESSO Intero € 12,00 – Ridotto € 9,50
PRENOTAZIONI, VISITE GUIDATE, SITO INTERNET Tel. +39.06.39967500 – www.scuderiequirinale.it

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