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Matter Matters. Una riflessione sulla forma e sulla materia

Jonny Niesche Jonny Niesche
Jonny Niesche
Jonny Niesche

 

La mostra collettiva Matter Matters continua fino al 13 maggio da The Flat – Massimo Carasi a Milano

In un panorama artistico in cui il “dispositivo mostra” è sempre più spesso legato all’uso della fiction, del riferimento letterario o cinematografico, della narrazione usata come collante tra le opere, Matter Matters rovescia gli schemi, incentrando il cuore della questione sulla materia. E, inaspettatamente, funziona: suggestioni e rimandi si svolgono sulla superficie di opere che viaggiano liberamente tra antinomie, come passato e presente, tradizionale e tecnologico, naturale e artificiale.

Il primo esempio emblematico viene dalla serie “Matrix Board” di Leonardo Ulian, che nelle opere Light emitting rectangle e Resistance by abstraction utilizza come supporto una lamina di piombo di diverse dimensioni, così sottile da essere trapassata da un filo, ottenendo un ricamo delicato spesso ispirato ai mandala tibetani. La superficie è arricchita con i materiali più delicati, come sabbie colorate, smalti e legno, disposti in bizzarre geometrie che ricordano le schede madri dei dispositivi elettronici, o anche costellazioni di universi idealizzati, insomma, sempre circuiti su cui far correre o posare lo sguardo.

Leonardo Ulian
Leonardo Ulian

Anche i lavori di Fabio Lattanzi Antinori sono concepiti sul filo che corre tra l’amena astrazione e la solida realtà e, dotati di una vera e propria superficie sensibile, interagiscono con l’osservatore. Ciò che compie l’artista, è prendere la linea che descrive l’andamento finanziario degli ultimi dieci anni della società dei Lehman Brothers e tradurla in una scala fonetica, inserendo la registrazione di una cantante lirica; il suono si attiva al passaggio ravvicinato del visitatore in A New Evidence III, mentre scaturisce dalla superficie, toccandola con la mano, in Dataflags Interactive Sound Sculpture, inserendo in campo artistico un’ultima frontiera tecnologica quale la vernice elettrica.

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La materia crea forme e trasmette significati a se stanti, come nell’ideale colonna di Jonathan Vivacqua, (Colonna, 2015), in cui un impilamento di strati di materiali isolanti rivela colori variegati; oppure si dispiega in un movimento dinamico che plasma lo spazio (General perimeters upstand trims aluminum, Armstrong, 2015).

Un’estetica ultracontemporanea caratterizza invece le tele dell’artista australiano Jonny Niesche: gradienti di colori industriali si stendono sulle stoffe leggere, attraversate da tubi in acciaio come linee nette. UTC-GMT-5 Hours (dittico), UTC-GMT-8 Hours (dittico) e Undersong (vor Dunst), rappresentano rispettivamente i tramonti di New York, Los Angeles e Sidney, così romantici e piacevoli che non possono che essere collegati alla sensazione di qualcosa di non esperito, quasi irreale, la stessa sensazione data dagli screensaver o da Instagram.

Grazie alle opere dei quattro artisti, e alle scelte responsabili della curatrice Claudia Contu, Matter Matters da vita a un’orchestrazione armoniosa, al limite dell’essenziale, che funziona senza bisogno di sovrastrutture.

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Informazioni utili:

Matter Matters

Fino al 13 Maggio
The Flat – Massimo Carasi
Dal martedì al sabato
14 – 19.30 o su appuntamento
Via Paolo Frisi 3 (MM Porta Venezia)
20129 Milan
Italy
Email: theflat-carasi@libero.it
Phone: +39 (0)258313809

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