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Vivere più vite. Intervista a Michele Rosiello. Da Gomorra a L’Isola di Pietro

Michele Rosiello Michele Rosiello
Michele Rosiello
Michele Rosiello, credits Fabrizio De Blasio

Occhi castani e sguardo sorridente.  Il giovane attore napoletano Michele Rosiello ha debuttato nella serie televisiva ‘L’isola di Pietro’ accanto a Gianni Morandi.  Far diventare la sua passione un mestiere, è il sogno che Michele è riuscito a realizzare senza rinunciare agli studi, conseguendo una laurea in Ingegneria. “Vivere più vite” è il segreto dell’attore napoletano che cerca di tirar fuori da ogni suo personaggio la verità.

Michele Rosiello
Michele Rosiello nella serie di canale 5 L’Isola di Pietro

Cosa ha significato per te il debutto su Canale 5?

Debuttare da protagonista nella serie ‘L’isola di Pietro’ su una rete nazionale ha significa tanto. Fino alla messa in onda della prima puntata, ero consapevole di aver raggiunto un importante traguardo, ma non immaginavo tutto quello che avrebbe comportato. La serie ha avuto un grande successo. E’ stata vista da più di 4 milioni di persone, il che significa che in media 1 italiano su 15 conosce la mia faccia. Non ho scelto di fare questo mestiere perché ero in cerca di notorietà ma è bello essere riconosciuto, apprezzato e sentire l’affetto del pubblico.

Quanto ha inciso sulla tua formazione di attore recitare in  questa come protagonista?

Recitare in una serie da protagonista significa girare tre o quattro (o forse anche più) scene al giorno per diversi mesi. Spesso capita di girare due scene consecutive a distanza di settimane, oppure può capitare che nei primi giorni di lavorazione dobbiamo lavorare su una delle ultime scene, o viceversa. Bisogna essere sempre pronti a cambiare o riprendere un determinato stato emotivo in poco tempo. Al di là dell’interpretazione del personaggio, questo lavoro è stato una vera “palestra” per la mia formazione d’attore.

Michele Rosiello
Michele Rosiello nei panni di Alessandro nella serie televisiva L’isola di Pietro

Da ogni personaggio si può trarre ispirazione per le proprie scelte di vita. Cosa avete in comune tu e Alessandro, il commissario di CarloForte?

Alessandro Ferras è un bel tipo..vive in barca, è divertente e non si prende mai troppo sul serio. Mi è subito stato simpatico ed è stato abbastanza naturale entrare nel personaggio. Abbiamo entrambi un forte senso di responsabilità nei confronti delle persone alle quali vogliamo bene e lo stesso approccio ottimista alla vita. Un giorno mi piacerebbe vivere su un’isola, proprio come lui!

Da studi d’ingegneria alla recitazione, due ambiti molto diversi. Quanto è stato importante per te seguire la tua passione tanto da farla diventare un mestiere?

Purtroppo non è semplice far sì che una passione diventi il proprio mestiere. Ma bisogna sempre provarci. Il pensiero di svegliarmi al mattino e dedicarmi ad un lavoro che amo è una gran fortuna. Ho studiato Ingegneria per due semplici motivi: ero bravo in matematica ed è una laurea che offre sempre ottime opportunità di lavoro. Fin dai tempi del liceo amavo il mondo della recitazione,  mi divertivo con la mia handycam a fare dei video con gli amici. Con il passare del tempo, ho cominciato a girare dei veri e propri cortometraggi, finché un giorno ho capito che il cinema era ciò che volevo fare “da grande”. Al terzo anno di università  ho deciso di frequentare la Scuola di Cinema di Napoli Pigrecoemme. L’anno successivo ho partecipato al bando per il corso di recitazione della neonata “Scuola d’Arte Cinematografica Gian Maria Volonté” di Roma, le cui selezioni erano curate da Elio Germano, Valerio Mastandrea e Laura Muccino. Eravamo circa 800 per 12 posti  solo dopo più fasi di selezione sono stato scelto. Ho trascorso due splendidi anni, durante i quali ho studiato e preso parte a diversi cortometraggi. Concluso questo percorso, ho ultimato anche gli studi universitari conseguendo la Laurea Magistrale in Ingegneria Gestionale.

Michele Rosiello
Michele Rosiello, credits Fabrizio De Blasio

Sei nato a Napoli. Quanto hai portato, nella tua esperienza professionale, dello spirito della tua terra d’origine? A quali artisti ti sei ispirato?

Non amo generalizzare, ma di certo noi napoletani abbiamo qualcosa che ci contraddistingue e ci rende unici. L’uomo napoletano è teatrale per natura genera simpatia e  sa reinventarsi ogni giorno. Le sue doti sono  “‘a faccia ‘e corna” e quel pizzico di “cazzimma” necessari per prendere la vita di petto e non avvilirsi mai. Ho diversi riferimenti attoriali. Il primo su tutti Marcello Mastroianni, un “signore” del cinema italiano. Era un attore versatile, in grado di interpretare con verità tutti i personaggi che gli sono stati affidati. Son tanti i suoi film che ho nella memoria, ma sono affezionato in particolar modo a  “Che ora è” di Ettore Scola, in coppia con Massimo Troisi. Quest’ultimo è un altro riferimento importante per me. Con il suo genio e la sua sensibilità è riuscito ad arrivare a tutti. Credo che un vero artista, oltre ad essere apprezzato dalla critica, debba arrivare dritto al cuore del pubblico, proprio come Marcello e Massimo.

Come confronteresti le due esperienze televisive in Gomorra e L’Isola di Pietro?

Gomorra e L’isola di Pietro sono due serie di matrice diversa, una per un canale satellitare (che preferisco considerare come un prodotto cinematografico a tutti gli effetti) e l’altra per la tv generalista. Ci sono evidenti diversità narrative e linguistiche che la prima si può permettere rispetto alla seconda, più legata a codici tradizionali. Tendenzialmente, in tv si girano dieci pagine di copione al giorno (circa il doppio di come è solito nel cinema),  ciò significa avere meno tempo per provare le scene e meno ciak a disposizione. Inoltre, i tempi ed i codici del cinema permettono di realizzare inquadrature più complesse, il che è molto più stimolante anche per gli attori. In ogni caso, il mio approccio al lavoro resta lo stesso. L’importante è dare sempre il massimo e prendere parte a progetti gratificanti, che sia tv o cinema.

Michele Rosiello
Michele Rosiello nei panni di Alessandro nella serie televisiva L’isola di Pietro


Veniamo al cinema. Com’è stato lavorare con Ettore Scola? Progetti futuri?

Mi ritengo davvero fortunato ad aver debuttato sul grande schermo con Ettore Scola. Ho provato una forte emozione ad essere diretto da un maestro come lui, oltretutto interpretando uno dei maggiori sceneggiatori della commedia all’italiana qual’era Agenore Incrocci. Scola aveva le idee molto chiare sul set e durante le pause spesso ci rapiva raccontandoci aneddoti divertenti della sua vita. Ho davvero un bel ricordo di quei giorni. Desidero fortemente tornare sul grande schermo con un progetto importante e, probabilmente, presto lo farò. Ma, al momento, non posso dire di più.

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Michele Rosiello, credits Fabrizio De Blasio

Quanto incide la tua personalità quando t’immedesimi in un personaggio?

Uno degli aspetti che più amo di questo mestiere è il poter vivere più vite, anche se solo per pochi mesi o settimane. Quanto più i personaggi sono diversi da me, tanto più trovo stimolante e gratificante interpretarli. Se ripenso a Mario Cantapane in Gomorra e ad Alessandro Ferras ne L’Isola di Pietro, sono agli antipodi su tutti i fronti. L’uno decisamente lontano dalla mia personalità, l’altro più vicino, almeno caratterialmente. Dunque, con Alessandro ho scelto di portare tanto di me, mentre con Mario ho tenuto le distanze. Ad ogni modo, indipendentemente da quanto incida la mia personalità, quando costruisco i miei personaggi, cerco di dargli prima di tutto verità.

Possiamo aspettarci la seconda stagione de L’Isola di Pietro?

È ancora presto per dirlo. Ma, visto il successo di ascolti e l’ottimo riscontro da parte del pubblico credo proprio che ci siano buone possibilità di tornare a Carloforte!

Michele Rosiello
Michele Rosiello nei panni di Alessandro nella serie televisiva L’isola di Pietro

Chi è Michele Rosiello
Nato a Napoli nel 1989, si laurea presso l’Università Federico II di Napoli in “Ingegneria Gestionale della Logistica e della Produzione” per poi specializzarsi in “Magistrale in Ingegneria Gestionale”. In parallelo all’Università, coltiva la passione per il Cinema e comincia a studiare recitazione a Napoli. Quindi, prosegue gli studi a Roma: nel 2011 è selezionato da Elio Germano, Valerio Mastandrea e Laura Muccino per prendere parte al corso di recitazione della neonata “Scuola d’Arte Cinematografica Gian Maria Volonté”. Durante gli studi lavora in diversi cortometraggi e, diplomatosi come attore nel 2013, viene scelto da Ettore Scola per interpretare il ruolo di Agenore Incrocci nel film “Che strano chiamarsi Federico”, presentato alla 70esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Nel 2015 è diretto da Stefano Sollima e Francesca Comencini nella seconda stagione di “Gomorra La serie” dove interpreta Mario Cantapane. Nel 2017 è il vice questore Alessandro Ferras, uno dei protagonisti de “L’Isola di Pietro”, serie tv diretta da Umberto Carteni.

 

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