La Fondazione Magnani-Rocca dedica a Alberto Pasini la sua mostra di primavera Pasini e l’Oriente. Luci e colori di terre lontane.
Oriente affascinante e misterioso, paesaggi sconfinati e odalische, suggestive rovine, terre lontane, meraviglie ed esotiche bizzarrie. Quando la prima traduzione delle Mille una Notte si diffonde in Europa allinizio del Settecento nasce una nuova corrente di gusto che diventerà presto una vera moda per tutto ciò che viene da Turchia, Persia ed Egitto e che vedrà in Alberto Pasini (Busseto 1826 Cavoretto 1899), pittore e viaggiatore, uno dei suoi interpreti più raffinati.
È una pittura, quella di Pasini, che prende le distanze dal lavoro di tutti gli altri interpreti della stagione orientalista dell’Ottocento, perché non si propone di presentare limmagine dell’Oriente che il pubblico occidentale richiedeva e alla quale era abituato, ma crea immagini nuove, aprendo un dialogo artistico con una cultura diversa e lontana, attraverso la presentazione dall’interno dei suoi contenuti, usi, costumi e atmosfere.
>> Quello di Alberto Pasini è un modello pittorico e di dialogo artistico che divenne un unicum, e che oggi, per limportanza del tema, acquista un valore e un significato di grande attualità.
La sua attività di pittore di atmosfere orientaliste ha inizio con un avvenimento che segnerà tutta la sua carriera artistica: nel 1855 Pasini, da poco arrivato a Parigi, viene chiamato a far parte di una missione diplomatica francese, incaricata di venire a patti con lo Shah di Persia, per sottrarlo all’influenza russa. È stata una delle missioni diplomatiche più importanti e avventurose del XIX secolo: durante il conflitto russo-turco, fu costretta, per raggiungere Teheran, a circumnavigare la penisola arabica, con lobiettivo di tenere aperto, con gli strumenti della cultura e della diplomazia, un dialogo tra l’Europa e il Medio Oriente.
In mostra vengono presentati, per la prima volta tutti insieme, i disegni, le litografie e i dipinti realizzati da Pasini in occasione della missione.
>> Di questo storico viaggio non avremmo alcun documento se non fossero rimaste le memorie del Conte Joseph Gobineau, primo segretario, che accompagnava il Ministro Prosper Bourée assieme ad altri funzionari e dragomanni, e soprattutto i dipinti, disegni e litografie del pittore incaricato dal Ministro di accompagnare e documentare la missione: Alberto Pasini.
In Mostra viene presentata anche la serie completa dei quaranta disegni realizzati in Persia; la serie delle dodici incisioni pubblicate su l’Illustration, Journal Universel e accompagnate dagli articoli di Barbier de Meynard e Paulin; e i grandi dipinti, tra i rarissimi esempi di opere di grandi dimensioni realizzate dallartista.
Tornato a Parigi nel giugno del 1856, a seguito della fine della guerra, Alberto Pasini inizia a rielaborare i disegni e gli schizzi eseguiti durante il viaggio e presenta negli anni successivi al Salon parigino una serie di dipinti di grande formato, che costituiranno uno dei modelli di riferimento per tutta la pittura orientalista degli anni a seguire.
La Mostra prosegue con una seconda sezione dedicata alle opere realizzate a Istanbul, che diverrà il luogo principale raffigurato dall’artista negli anni a seguire, e che egli declinerà in decine di varianti e soluzioni, a partire dalla grande veduta della Moschea di Yeni Djami, fino alle numerose Scene di Mercato, delle quali realizzerà nel corso degli anni più di trenta versioni, tutte differenti.
Una successiva sezione viene dedicata alle scene raffiguranti usi e costumi dell’Oriente. In questa sezione alcune opere ad olio vengono accompagnate dalle incisioni che Goupil ne trasse (oggi tutte al Museé Goupil di Bordeaux), che servirono a diffondere in Europa e in America il modello di composizione e atmosfera proposto da Pasini. Un’ultima sezione è infine riservata ai dipinti di atmosfera e di paesaggio, che, grazie a una nuova interpretazione della pittura di veduta e di paesaggio, porteranno nei decenni successivi tanti altri artisti a realizzare opere di simile tenore.
Pasini e l’Oriente. Luci e colori di terre lontane
Fondazione Magnani-Rocca
via Fondazione Magnani-Rocca 4, Mamiano di Traversetolo (Parma).
17 marzo > 1 luglio 2018.