La provocatoria opera di Chris Ofili “The Holy Virgin Mary” (1996), in passato protagonista di grandi polemiche, entrerà nella collezione del MoMa di New York.
Secondo Bloomberg riferisce è il miliardario Steve Cohen ad averla regalata al Museum of Modern Art. Nel giugno del 2015 era stata venduta da Christie’s a Londra. Con l’aggiudicazione a £2,882,500 era stato infranto il record d’asta del Young British Artist. L’opera era stimata £1,4-1,8 milioni ed è stata venduta venduta dal collezionista neozelandese David Walsh che l’aveva a sua volta acquistata da Charles Saatchi, proprietario dell’opera dallo stesso anno della realizzazione dell’opera, il 1996.
Fu esposta nel 1999 nella mostra “Sensation: Young British Artists From the Saatchi Collection” al Brooklyn Museum a New York. Se parlò molto perchè l’allora sindaco Rudolph Giuliani sentenziò che l’opera era “sick stuff”, minacciando di sospendere i finanziamenti al museo se non fosse stata eliminata dalla mostra. Lo scandalo stava nell’aver rappresentato una Madonna di colore con sterco di elefante sul petto, circondata da tanti piccoli ritagli di parti intime prese da riviste porno. Secondo Giuliani e gran parte dell’opinione pubblica, una raffigurazione di una immagine sacra in questo modo era impensabile, “da malati”.
Nel 2014 l’opera era tornata a New York per la mostra personale di Ofili al New Museum. «Come chierichetto, ero confuso dall’idea di una santa Vergine Maria che partoriva un giovane ragazzo – spiega Ofili del lavoro all’epoca- Ora quando vado alla National Gallery e vedo i dipinti della Vergine Maria, vedo quanto sono sessualmente carichi. La mia è semplicemente una versione hip-hop»